L’atto è considerato da molti come la prima legislazione al mondo che tenta di regolamentare l’AI in base ai rischi che essa comporta.
“La legge guiderà lo sviluppo dell’AI di cui gli europei possono fidarsi. E fornirà supporto alle PMI e alle startup europee per portare sul mercato soluzioni di intelligenza artificiale all’avanguardia“, ha scritto sui social la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.
4 tipi di rischio
L’AI Act dell’Ue assegna le sue regole a ogni azienda che utilizza sistemi di intelligenza artificiale in base a quattro livelli di rischio, che a loro volta determinano le scadenze applicabili.
I quattro tipi di rischio sono:
- nessun rischio;
- rischio minimo,
- rischio elevato,
- sistemi di AI vietati.
L’Ue vieterà completamente alcune pratiche a partire dal febbraio 2025. Tra queste, quelle che manipolano il processo decisionale dell’utente o espandono i database di riconoscimento facciale attraverso lo scraping di Internet.
Le aziende dovranno mostrare i loro dati di addestramento dell’AI e fornire la prova della supervisione umana, tra gli altri requisiti. Se un’azienda non dovesse risultare conforme all’AI Act entro le varie scadenze, potrebbe incorrere in una multa fino al sette per cento del suo fatturato annuo globale, ha dichiarato Regnier della Commissione.
L’Ufficio AI della Commissione controllerà il rispetto delle regole per i modelli di intelligenza artificiale per scopi generali.
Alcuni numeri
Oltre 700 aziende hanno dichiarato che sottoscriveranno un Patto per l’AI: un impegno a conformarsi tempestivamente alla legge.
La Commissione si sta inoltre preparando ad aumentare gli investimenti nell’AI, con un finanziamento di 1 miliardo di euro nel 2024 e fino a 20 miliardi di euro entro il 2030. La Commissione europea deve ancora fornire alcuni chiarimenti su quanto siano rischiose determinate tecnologie.
Ad esempio, secondo Uuk, l’uso di un drone per fotografare una rete idrica che necessita di riparazioni “non sembra super rischioso”, nonostante rientri nella categoria ad alto rischio della legislazione. È solo un esempio per comprendere quanto vasta sia la possibilità d’ambito d’azione.
Il Garante europeo della protezione dei dati (Gepd) e i rappresentanti di Norvegia, Liechtenstein e Islanda partecipano come osservatori, mentre l’Ufficio per l’IA dell’Ue svolge il ruolo di segretariato per il Comitato per l’IA.
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