Il 21 settembre 2023 è scaduto l’accordo tra l’ANPI e il Ministero dell’Istruzione e del Merito, che prevedeva un programma di temi, concorsi e dibattiti organizzati in collaborazione con storici, giuristi e partigiani, con l’obiettivo di educare le nuove generazioni “agli ideali di democrazia, libertà, solidarietà e pluralismo culturale”, come sottolinea l’Anpi. L’iniziativa, che ha quasi dieci anni di storia, è sempre stata rinnovata ogni tre anni. Ma per quest’anno il rinnovo non è ancora arrivato.
La reazione dell’Anpi
Per Gianfranco Pagliarulo, presidente dell’Anpi, la mancanza di rinnovo dell’accordo è un segnale politico allarmante. “La Costituzione è al centro dei nostri approfondimenti. La mancanza di rinnovo significa minare l’educazione ai valori fondamentali del nostro Paese,” dichiara a La Repubblica, Pagliarulo.
Critiche anche da parte dei sindacati
“Riteniamo molto grave il fatto che il ministero dell’Istruzione non abbia ancora rinnovato quello che da quasi dieci anni è un accordo con l’Associazione nazionale partigiani per portare nelle scuole italiane lezioni e dibattiti con partigiani, storici e giuristi, sui valori e gli ideali espressi nella Costituzione repubblicana. I valori della Resistenza e della Costituzione appartengono a tutte e tutti e sono alla base di un’istruzione che, così come la Carta prescrive, ha come compito principale quello di formare cittadine e cittadini consapevoli. Ci auguriamo dunque, che il MIM sblocchi al più presto il rinnovo dell’accordo e che il ruolo fondamentale dell’ANPI nella storia e nella memoria del Paese, non venga piegato a pessime logiche politiche di parte”. Lo dichiara Gianna Fracassi, segretaria generale della FLC CGIL.
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