Javier Milei è stato eletto presidente dell’Argentina, con Sergio Massa, candidato peronista progressista, che ha riconosciuto la sconfitta ancor prima del completamento dello spoglio.
Javier Milei, il nuovo presidente argentino
Milei, anarco-capitalista di estrema destra, ha vinto con il 56% dei voti al ballottaggio, segnando una differenza di tre milioni di voti e iniziando il suo mandato il 10 dicembre, esattamente quarant’anni dopo la fine della dittatura militare.
Nonostante i controversi momenti pubblici, come un apparente crollo psicologico in TV, gli elettori hanno supportato Milei. Dopo la vittoria, ha dichiarato l’inizio della fine della decadenza argentina, promettendo una ricostruzione e un ritorno alla libertà. Ha criticato il modello dello Stato impoveritore e ha promesso un cambiamento radicale.
Promettendo implacabilità contro i privilegi, Milei ha riconosciuto la drammaticità della situazione attuale del Paese, ma ha evitato di delineare politiche specifiche, come la dollarizzazione, menzionata durante la campagna elettorale.
Massa, nel suo discorso di riconoscimento della sconfitta, ha sottolineato l’importanza del dialogo e della convivenza, passando la responsabilità della nazione al presidente eletto.
L’internazionale destra ha supportato Milei: Donald Trump si è detto orgoglioso, mentre Matteo Salvini e altri esponenti del centrodestra argentino hanno festeggiato la vittoria. Giorgia Meloni ha telefonato a Milei, sottolineando i legami storici tra Italia e Argentina.
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