Non sono servite molte ore perché le parole con cui il ministro Roberto Calderoli assicurava che De Luca fosse favorevole all’autonomia differenziata venissero smentite dal Governatore della Campania. De Luca, anzi, parla di aprire “una guerra politica durissima”.
Perché De Luca ha cambiato idea?
La bozza di Calderoli, che ha incontrato De Luca il 10 dicembre, secondo il Presidente della Campania sarebbe diversa da quella discussa in precedenza e rappresenterebbe “un passo indietro preoccupante” probabilmente influenzato “dalla scadenza elettorale in Lombardia”.
Nello specifico, spiega De Luca “c’è un rinvio alla spesa storica che doveva essere cancellato, c’è nell’articolo 6 […] il richiamo al residuo fiscale e quindi al, trattenimento di flussi finanziari nelle regioni dove questi flussi maturano, c’è il rifiuto del testo della proposta che noi avevamo avanzato – e cioè che i LEP siano definiti da un organismo tecnico non politico”.
“È tempo di fare le persone serie” conclude De Luca “e di evitare le prese in giro”.
Autonomia differenziata: contrari anche 170 sindaci
Severino Nappi, copogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Campania, accusa il Presidente della regione di cambiare parere ogni giorno. “A dicembre” chiosa Nappi “si dichiara pienamente d’accordo con il ministro Calderoli, di cui ora contesta la bozza”; ma la bozza – bocciata, tra gli altri, anche da Bonaccini – è stata cambiata, spiega De Luca che, già a dicembre, aveva ribadito che non avrebbe mai firmato “cambiali in bianco” e che avrebbe dovuto vedere il testo prima di dare la sua benedizione – benedizione che, date le premesse, non è ovviamente arrivata.
Estremamente contrari alla bozza sull’autonomia differenziata proposta dal leghista Calderoli sono anche 170 sindaci che, tra il 18 e il 19 gennaio, verranno ricevuti dal ministro delle politiche di coesione e PNRR Raffaele Fitto.
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