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3 anni agoon
L’estate dello scorso anno era stata segnata proprio dallo stesso orrore: lo sconvolgente ritrovamento di centinaia di tombe di bambini nativi in Canada. Tutto questo in ex scuole religiose, principalmente cattoliche.
Si aggira intorno al migliaio il numero complessivo e no, anche se sembra non sono racconti horror o scene di film: è proprio la realtà.
Mesi dopo lo scandalo sugli abusi ai bimbi indigenti accolti nelle comunità cattoliche tra il 1880 e il 1980, una comunità di nativi canadesi ha annunciato di aver ritrovato ed identificato altre 93 tombe nel Canada occidentale, nell’area di un noto ex collegio cattolico.
Tramite un geo-radar, infatti, è stata fatta una ricerca preliminare. Sono state identificate quelle che potrebbero essere “potenziali sepolture umane.” Ad affermarlo è stata l Williams Lake First Nation nella British Columbia.
Sono state effettuate lunghe ricerche su un’area molto estesa. Circa 14 ettari dei 480 che compongono il sito dell’ex collegio della Missione di San Giuseppe, a nord di Kamloop.
Kamloop è proprio il posto dove, lo scorso anno, ci sono stati i ritrovamenti dei resti di centinaia di bambini.
Il collegio della Missione di San Giuseppe era un istituto che accoglieva migliaia di bambini tra il 1880 ed il 1981 circa. L’istituto era gestito da varie “sette” religiose e, soprattutto, da missionari cattolici su ordine del governo canadese. A spiegarlo è proprio la comunità indigena dell’area che conta 800 membri.
Dal diciannovesimo secolo, infatti, agli anni 90 del novecento, più di 100 mila bambini indigeni furono tolti alle loro famiglie e costretti a frequentare scuole finanziate dallo Stato, in una campagna per assimilarli con la forza nella società canadese. Una rappresentazione cinematografica è ravvisabile nella terza stagione di Anne with an A (disponibile su Netflix), dove viene raccontato proprio cosa accadeva ai nativi canadesi dopo essere stati presi “in custodia” in questi istituti per istruirli.
Secondo varie testimonianze, quei “collegi” erano sede di ricorrenti epidemie di influenza, parotite, morbillo, varicella e tubercolosi, malattie che portavano ogni volta alla morte di decine di bambini. Molti sopravvissuti però raccontano anche di abusi sessuali e fisici diffusi.