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Cronaca

Cannabis legale: Depositate 630mila firme per il referendum

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Sono state depositate 630mila firme in Cassazione per chiedere il referendum sulla legalizzazione della Cannabis. Nei prossimi giorni bisognerà valutare la validità. La Corte Costituzionale poi dovrà dichiarare la legittimità del referendum e stabilire la data in cui si dovrà svolgere.

Il quesito referendario propone di intervenire sia sul piano della rilevanza penale per quanto riguarda le condotte legate alla cannabis, che su quello delle sanzioni amministrative in riferimento alla detenzione.

La raccolta firme, a cui hanno preso parte molti giovani, è stata lanciata lo scorso 11 settembre e si è svolta online grazie alla firma digitale. Il presidente del comitato referendario, Marco Perduca, teme la risposta della Corte Costituzionale: “Questo è l’unico scoglio. Il timore è che la Corte costituzionale trovi altre scuse, al di là del proprio mandato di dichiarazione o meno di ammissibilità”.

Molti i commenti da parte degli esponenti del mondo politico. Emma Bonino, senatrice di Più Europa, ha dichiarato: “E’ una legge schizofrenica. Ho il diritto di farmi una canna, ma per ottenerla devo rivolgermi a un pusher”.

Luca Marola, l’inventore della Cannabis Light, ha raccontato la sua vicenda: “Nel 2017 a causa di una legge scritta male, misi in commercio il fiore della canapa senza thc. Da lì nacque un intero settore economico che venne criminalizzato nel 2019 dall’allora Ministro degli Interni Matteo Salvini. In seugitò a ciò subii un maxi-sequestro e sono stato rinviato a giudizio. Dal mondo agricolo sono arrivate tante istanze per correggere una legge scritta male”.

Non è mancata una stoccata all’affossamento dell’ddl Zan dei giorni scorsi. Il deputato e segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni ha commentato: “Con un Parlamento immobile sui diritti, così come evidente anche con l’affossamento della legge Zan, l’arma referendaria è l’unico modo con cui i cittadini possono far sentire la loro voce. Si può costruire un centrosinistra in grado di governare il Paese, ma su questioni come la cannabis e sui diritti civili servono scelte nette”.

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