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Cronaca

Chi è Roberta Metsola, la nuova presidentessa antiabortista del Parlamento Europeo.

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Chi è Roberta Metsola, la nuova presidentessa antiabortista del Parlamento Europeo.

Roberta Metsola è la terza donna a ricoprire questa carica.

Sicuramente la sua investitura non è arrivata in un momento gioioso, ma non per questo non deve essere raccontata e celebrata.

Roberta Metsola ha 43 anni ed è la più giovane presidente della storia del Parlamento europeo, eletta con un’ampia maggioranza di 458 voti.

Ha ricoperti ruoli politici importanti fin da giovani: membro del Partito Nazionalista, prima come membro della formazione giovanile del partito e poi come segretaria generale degli Studenti Democratici Europei, la sezione studentesca del PPE.

Grazie a questo impegno, all’età di soli 23 anni è stata eletta vicepresidente della Convenzione dei giovani sul futuro dell’Europa, partecipando successivamente alla stesura del Trattato che adotta una Costituzione per l’Europa e del Trattato di Lisbona. Si era precedentemente candidata alle elezioni europee già due volte nel 2004 e nel 2009, ma non è stata eletta in nessuno dei due casi.

 

Quando è diventata Presidente del Parlamento Europeo.

L’11 gennaio 2022, Roberta Metsola alla fine ce l’ha fatta ed è subentrata come Presidente del Parlamento europeo dopo la scomparsa di David Sassoli.

Le sue prime parole sono state: “Onorerò Sassoli, era un combattente per l’Europa. Continuerò sulla sua scia”

Metsola (il cognome è del marito finlandese) ha pronunciato le sue prime parole da presidente in italiano. “Onorerò David Sassoli come presidente battendomi sempre per l’Europa”, ha infatti detto dopo l’elezione. “David era un combattente per l’Europa. Credeva nel potere dell’Europa. Grazie David.”

Se son rose…

Eppure, nonostante l’elezione a larga maggioranza della nuova presidenza del Parlamento UE, il nome di Roberta Metsola continua a lasciare qualche disagio e malumore tra le strade di Strasburgo, in particolare tra socialdemocratici e liberali (Verdi e la Sinistra, infatti, si sono schierati contro).

L’eurodeputata maltese è sì conosciuta per essere una popolare moderata e ha lavorato negli anni a diversi file ed operazioni sulla lotta all’omofobia e alla gestione della migrazione attraverso accordi tra i vari Stati membri, ma diversi colleghi (e soprattutto il web) non le perdonano le sue posizioni anti-abortiste.

L’ultima polemica si era sollevata nel giugno dello scorso anno, quando Metsola aveva difeso la sua scelta di votare contro la risoluzione sull’accesso universale alla salute sessuale e riproduttiva, che ha dichiarato anche l’aborto un pilastro dell’uguaglianza di genere e dei diritti delle donne.

La neo-presidente del Parlamento UE, difese infatti la posizione del suo Paese (Malta) sulla questione dell’interruzione di gravidanza: attualmente Malta è il Paese dove vige la legislazione più restrittiva di tutta l’Unione Europea (anche più della Polonia, sempre al centro delle polemiche del diritto europeo e non solo), dal momento in cui l’aborto è illegale in qualsiasi caso, anche nei casi in cui la madre sia in fin di vita.

Sarà quindi compito della Metsola dimostrare di riuscire a scindere quella che è la sua posizione persona e nazionale sulla questione aborto rispetto a quella che è la volontà della maggioranza parlamentare europea.

Infatti l’Unione Europea si fonda su valori e principi che si identificano nei principi di legalità, di democraticità, lo stato di diritto, il principio di liberalizzazione e del rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo.

Ma non mettiamo in dubbio che cercherà di fare del suo meglio e lo si evince dalle sue stesse parole.

Sono una donna, sono nata in una piccola isola del Mediterraneo. So che cosa significa essere il candidato sfavorito. So che cosa significa essere etichettati. Ma so anche quanto conta, per ogni ragazza che ci sta guardando oggi, per chiunque osi sognare. Sono qui per chiedere la vostra fiducia, per spingere l’Europa verso l’unione e, con il vostro aiuto, per far sì che le persone ci credano. Ai diritti delle donne non si pensa mai abbastanza la lotta per l’uguaglianza vera deve andare oltre le apparenze. Deve permeare tutto quello che facciamo. Sarò onorata di essere la presidente che conduce questa lotta“.

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