Ogni nulla-osta e visto rilasciati costavano fino a 2mila euro ai cittadini extracomunitari che inoltravano istanze di ingresso e permesso di lavoro in italia durante i “click day” del decreto flusso, come 2mila euro costava loro anche ogni contratto di lavoro (fittizio) che veniva firmato: sono 47 le persone nei cui confronti la Guardia di Finanza di Salerno ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e domiciliare.
Indagini Click day: accelerazione dopo l’esposto di Meloni
Grazie alle indagini della DDA di Salerno – che erano in corso da qualche tempo ma che, secondo il procuratore di Salerno Giuseppe Borrelli “si sono avvalse del coordinamento del procuratore nazionale antimafia per la loro accelerazione” dopo l’esposto presentato alla procura nazionale circa un mese fa dalla premier Giorgia Meloni, si è riusciti a ricostruire l’intero sistema.
Le accuse sono di associazione a delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina, riciclaggio e utilizzo ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. Un secondo provvedimento di fermo è invece stato eseguito dai militari dell’arma dei Carabinieri per la tutela del lavoro e della Guardia di Finanza di Salerno nei confronti di sette indagati per la violazione delle disposizioni contro l’immigrazione clandestina.
Nelle operazioni di perquisizione sono stati rivenuti circa 300mila euro in contanti e un libro mastro delle operazioni fittizie.
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