I diritti delle comunità Lgbtq+ finiscono al centro del dibattito politico in Italia e non solo.
Dopo lo stop alle registrazioni dei figli nati da coppie omogenitoriali in Italia, in Florida è stata recentemente approvata dalla maggioranza repubblicana la legge che vieta i pronomi trans nelle scuole. Il governatore Ron DeSantis, infatti, sostiene che l’obiettivo è “proteggere gli insegnanti dall’uso di un linguaggio che violerebbe le loro convinzioni”.
Di fatto, la misura vieta al personale e agli studenti di usare pronomi che non corrispondano al sesso alla nascita.
La proposta rientra nella politica “Don’t Say LGBTQ”
“Le politiche della legge “Don’t Say LGBTQ” hanno già portato a una radicale censura, divieto di libri, adesivi arcobaleno Safe Space rimossi dalle finestre delle aule, distretti che si rifiutano di riconoscere il mese della storia LGBTQ e famiglie LGBTQ che si preparano a lasciare lo Stato“, ha ricordato Jon Harris Maurer , direttore delle politiche pubbliche dell’organizzazione. “Questa legge riguarda un falso panico morale, inventato dal governatore DeSantis per demonizzare le persone LGBTQ per la sua stessa carriera politica. Il governatore DeSantis e i legislatori che lo seguono sono determinati a controllare la lingua, il curriculum e la cultura. Gli stati liberi non vietano libri o persone“.
La famigerata “Don’t Say Gay” è diventata ufficialmente legge nel marzo 2022, “limitando la discussione in classe su orientamento sessuale e/o identità di genere“.
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