Published
3 anni agoon
By
RedazioneChe cos’è il futuro?
Fondamentalmente tutto ciò che abbiamo fatto nel passato e tutto ciò che facciamo nel presente, già costruisce e ci proietta nel futuro, perché esso non è altro che la conseguenza delle nostre azioni.
E’ anche vero, tuttavia, che niente è stabilito e predeterminato ed è quindi impossibile predire il futuro e sapere con certezza ciò che verrà. Molto lo fa il nostro atteggiamento nei confronti del futuro, la nostra determinazione, la nostra costanza.
Il report del CENSIS del dicembre scorso, al riguardo, lancia un chiaro allarme: l’Italia e, in particolar modo, i giovani italiani hanno perso fiducia nel futuro.
Mancano le basi: il tasso di disoccupazione giovanile in Italia è tra i più alti in Europa, i giovani faticano a mettere radici e, di conseguenza, a trovare una propria identità. Più di mezzo milione di giovani, spesso qualificati, ha lasciato la patria per cercare lavoro all’estero.
A tutto questo si aggiunge la crescente sfiducia nella politica, con oltre il 70% dei cittadini che non credono più ai partiti e con un’affluenza sempre più bassa alle urne.
Tra i primi dati posti in evidenza e consultabili presso il sito dell’Istituto, appare che «l’incertezza è lo stato d’animo con cui il 69% degli italiani guarda al futuro, mentre il 17% è pessimista e solo il 14% si dice ottimista. Il 69% degli italiani è convinto che la mobilità sociale è bloccata. Il 63% degli operai crede che in futuro resterà fermo nella condizione socio-economica attuale, perché è difficile salire nella scala sociale. Il 64% degli imprenditori e dei liberi professionisti teme invece la scivolata in basso».
Incertezza che certamente la pandemia Covid-19 ha reso sempre più radicata: se da una parte il lockdown ci ha permesso di ritrovare alcuni valori importanti, ci ha fatto capire cosa conta davvero, dall’altra ha infiammato sempre più, nel nostro animo, il sentimento di instabilità verso il futuro.
Come possiamo uscire nel miglior modo possibile da questa sfida? Cosa ci aspetta?
Noi non possiamo, come premesso stabilire con certezza cosa avverrà nel futuro, ma possiamo controllare il nostro atteggiamento al riguardo. Possiamo controllare la nostra forma mentis su come affrontare la ripartenza, possiamo controllare i nostri pensieri, possiamo controllare verso dove vogliamo tenere puntata la nostra attenzione.