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Cronaca

L’ombra dell’atomica tra sanzioni e negoziati

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Sembra di essere in uno strano film ambientato tra gli anni ‘50 e ‘60, ma, invece, siamo nel 2022: il mondo si divide di nuovo in grandi blocchi, sfilano 380 missili sul cielo di Kiev e l’ombra dell’atomica torna a incombere su tutto il mondo.

Una nuova crisi nucleare?

Gli ultimi giorni sono stati a dir poco spaventosi: Putin, infatti, in risposta alle sanzioni economiche portate avanti dagli Stati Uniti, dal Regno Unito, l’Europa, la Svizzera e il Giappone ha ordinato che il sistema difensivo nucleare russo venisse allertato. Una risposta che ha scatenato le reazioni di tutto il mondo libero, che, anche attraverso la voce dell’ONU, ha giudicato l’escalation nucleare come intollerabile. 

E mentre il parlamento europeo issa la bandiera ucraina all’esterno dei suoi edifici e la Farnesina invita calorosamente i cittadini italiani ad abbandonare la Russia, si concludono i negoziati in Bielorussia.

Le condizioni di Putin

Putin telefona a Macron: tra le condizioni per porre fine al conflitto, chiede che la Crimea venga riconosciuta come territorio russo dalla comunità internazionale. In cambio pare che si sia impegnato a sospendere tutti gli attacchi contro i civili e le abitazioni – promessa, questa, che tuttavia presuppone il fatto che in precedenza, contrariamente a quanto dichiarato dalla Russia, siano stati effettivamente presi di mira obiettivi civili.

La gaffe del Regno Unito

Nel corso della giornata c’è stato uno scivolone del Regno Unito: il portavoce di Boris Johnson avrebbe dichiarato infatti che le sanzioni mirerebbero alla caduta del regime di Putin per essere poi smentito qualche ora dopo da Downing Street, che ha corretto il tiro spiegando che il portavoce si sarebbe espresso male.

Non stiamo cercando nulla in termini di cambio di regime” affermano ora “Quello di cui stiamo parlando chiaramente qui è come fermare la Russia che cerca di soggiogare un Paese democratico”.

Una gaffe di cui avremmo fatto volentieri a meno in un momento storico tanto tragico da spingere l’ONU a convocare un’assemblea internazionale – accadimento che non si verificava dal 1982.

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