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1 anno agoon
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Monica VaccaSindrome da shock tossico streptococcico (STSS), una malattia grave ma di rara trasmissione. I primi casi in Giappone.
In questi giorni si sta parlando tantissimo della sindrome da shock tossico da streptococco (STSS), ma quanto ne sappiamo a riguardo? Partiamo col dire che si tratta di una malattia rara e difficilmente trasmissibile. Di fatto, è una risposta infiammatoria sistemica che coinvolge l’intero organismo.
A provocarla, solitamente, sono gli streptococchi del gruppo A, ovvero quelli associati a malattie come tonsillite, faringite o scarlattina, anche se in forme lievi. Solo il progredire dell’infezione può causare complicazioni molto più gravi, tra cui appunto la sindrome di cui stiamo parlando, denominata anche “malattia carnivora” per via delle necrosi cutanee che comporta.
I sintomi sono spesso improvvisi e possono sembrare simili a quelli di una forte influenza: febbre, brividi, malessere generale e dolori corporei. Ciò che la differenzia da quest’ultima, tuttavia, è il fatto che nel corso di circa una settimana prende avvio la desquamazione della pelle.
Nei casi più gravi le condizioni tendono poi a peggiorare. Ipotensione, tachicardia, malfunzionamento renale, riduzione delle piastrine, basso flusso sanguigno al cervello, sono solo alcune delle conseguenze che possono verificarsi.
La trasmissione può avvenire tramite goccioline respiratorie rilasciate nell’aria da individui contagiati o tramite il contatto con lesioni contaminate dal batterio.
I primi contagi si son verificati in Giappone. Quelli accertati, ad oggi, ne sono più di 500. Nulla di preoccupante per il Paese che, in ogni caso, ha fatto scattare qualche campanello d’allarme per il futuro. Per evitare ulteriori contagi sono infatti state adottate delle misure di contenimento che vanno ad accentuare le buone abitudini igieniche.
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