Il Bloomberg World Airline Index, indice di 29 compagnie aeree basate in tutto il mondo, è salito di oltre il 20% dai minimi di ottobre dello scorso anno. Il dato è diffuso da Cirium, società di analisi aeronautica, che di fatto attesta che l’offerta del mercato aereo è tornata ai livelli pre-Covid.
Mercato aereo: raggiunti i livelli pre-Covid
Per i viaggi internazionali la domanda è aumentata di 3,5 punti percentuali rispetto alla crescita del mese precedente, raggiungendo l’81,6% dei livelli pre-Covid, soprattutto grazie alla riapertura dei voli da e verso la Cina.
Pesano conflitti e caro prezzi
A pesare, invece, è ancora la chiusura dello spazio aereo russo per molte compagnie aeree occidentali e la modifica di rotte in seguito all’attacco di Hamas contro Israele. A ciò bisogna aggiungere l’aumento dei costi generali del 18-19%: soltanto quelli del personale sono saliti del 35-40%.
“Nonostante le incertezze economiche, ci sono molte ragioni per essere ottimisti per il 2023. La minore inflazione del prezzo del petrolio e la continua domanda repressa dovrebbero aiutare a tenere sotto controllo i costi mentre continua il forte trend di crescita. Allo stesso tempo, con margini così sottili, anche uno spostamento insignificante in una qualsiasi di queste variabili ha il potenziale per spostare il saldo in territorio negativo. La vigilanza e la flessibilità saranno fondamentali” ha affermato William Walsh, direttore generale della Iata (organizzazione internazionale di compagnie aeree).
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