Un’onda, quella partita nei campus USA, che rischia di contagiare anche l’Europa: manifestanti pro-Palestina occupano le università statunitensi e le forze dell’ordine rispondono sparando proiettili di gomma e arrestando oltre mille persone.
Anche in Francia monta una protesta e il governo si mette in moto per controllare le manifestazioni: la ministra dell’istruzione Sylvie Retilleau raccomanda i presidenti delle università di “utilizzare tutta la portata dei poteri loro conferiti”. In Italia prevista una manifestazione il 15 maggio: sui social vola il messaggio “accampiamoci negli atenei”.
USA: mille arresti tra i manifestanti pro-Palestina
Da Dallas a Los Angeles fino ad Hanover – l’incendio delle proteste Pro-Pal è divampato negli Stati Uniti: sono almeno 19 le persone arrestate a Dallas, nell’Università del Texas, anche se non è chiaro se si tratti effettivamente di studenti o solo di attivisti, 15 i feriti in California, sgomberati gli accampamenti e sparati proiettili di gomma e al peperoncino sui manifestanti in Arizona e nell’università UCLA di LA.
“Orribili atti di violenza sono avvenuti la notte scorsa.” commenta la vice-rettrice dell’UCLA, riferendo che i manifestanti avrebbero lanciato “petardi, uno scooter, bottiglie d’acqua e gas lacrimogeni”. Sono decine le persone in manette.
Europa: preoccupazione in Francia e in Italia
Intanto, in Europa vengono vietate le bandiere palestinesi all’Eurovision: saranno ammesse solo quelle dei Paesi partecipanti all’evento e l’EBU – Unione Europea di Radiodiffusione – ha affermato che nella Malmo Arena non sarà concesso introdurre nulla che “possa disturbare il successo dell’evento”.
In Francia le manifestazioni pro-Palestina bloccano università in tutto il Paese, e in Italia sale la tensione. “Il 15 maggio accampiamoci negli atenei”: queste le parole lanciate sui social dal movimento dei Giovani Palestinesi d’Italia. “La repressione” ribadiscono gli attivisti “non ci fermerà: mobilitiamoci dall’Italia agli USA”.
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