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Cultura

Protocollo Uchronia: anime virtuali, umanità e fanatismo in un romanzo sorprendente // RECENSIONE

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Protocollo Uchronia

Con Protocollo Uchronia, romanzo fantascientifico firmato dal napoletano Nikolas Dau Bennasib, la neonata casa editrice Lumien inizia col botto e consegna agli scaffali delle librerie italiane un capolavoro ad alta tensione che tiene il lettore incollato alle pagine.

Protocollo Uchronia: di cosa parla?

Che cosa significa avere un’anima? Cos’è reale? La storia raccontata in Protocollo Uchronia si arrotola e srotola intorno a queste domande e lascia al lettore l’onore della risposta. Il romanzo, che si sviluppa attraverso tre linee narrative estremamente diverse tra loro, si muove tra scienza e fede, mondi virtuali e reali.

Un pendolo che oscilla nel tempo e tra le realtà

I primi personaggi che il lettore incontrerà nel suo cammino sono Adam ed Eve, due entità – di cui si scoprirà l’autentica natura solo alla fine del romanzo – che sembrano quasi sospese nel tempo e che agiscono all’interno di una simulazione virtuale, manipolando la storia cercando di ottenere il migliore dei mondi possibili. Nei capitoli ambientati in un futuro distopico e disconnesso, invece, l’autore racconta delle disavventure vissute dalla suora Maria Victoria, Klaus, una guardia svizzera e dal Papa; infine, nel presente, verrà raccontata la storia di Rebecca, brillante ricercatrice, e di Jacob, suo figlio.

Questi tre tempi sono indissolubilmente intrecciati tra loro e, oscillando come un pendolo tra passato e futuro, Protocollo Uchronia riesce nella non facile impresa di raccontare la sua storia senza scadere in facili giudizi. I personaggi di Nikolas Dau Bennasib riescono a non essere né buoni né cattivi: l’autore riesce a ritrarli con maestria riuscendo a non far trasparire il proprio giudizio riguardo le loro decisioni e le loro azioni.

Cos’è reale?

La linea che separa la realtà dalla simulazione è estremamente sottile nel romanzo: cos’è reale?

In questa storia non esistono il bene e il male assoluto e non sembra esserci differenza tra il mondo e realtà simulata: l’unica cosa davvero autentica sono le motivazioni dei personaggi, forti e in alcuni casi devastanti, che li spingono a compiere scelte estreme, a volte violente, che probabilmente in molti giudicheranno immorali.

L’essenza stessa della realtà è, nel mondo disegnato dall’autore, manipolabile.

Logo della casa editrice Lumien

Transumanesimo, umanità e fede: un esperimento ben riuscito

Nel romanzo si parla di transumanesimo, fede e scienza in maniera piacevolissima ed estremamente originale – ma, oltre la storia, l’argomento cardine su cui si basa tutta la narrazione è l’umanità in sé.

In Protocollo Uchronia l’umanità riesce, in un certo senso, a trascendere i vincoli della realtà e del tempo e questo, indubbiamente, è affascinante: ma ciò che rende questo romanzo un capolavoro è il fatto che, scarnificando la storia oltre la trama, ciò di cui parla davvero sono gli esseri umani. Nikolas Dau Bennasib parla di persone, di personaggi faustiani e dei limiti che si è disposti a valicare per ottenere ciò che si brama e di cui si ha bisogno – amore, giustizia, una seconda occasione; parla di fede e forza, di desideri, e lo fa tracciando una linea che unisce personaggi diversi tra loro e che li riduce, a prescindere dal loro prestigio e persino dalla santità, a esseri umani.

La storia si estende oltre i volti di questi personaggi, supera i loro lineamenti e conduce il lettore a domandarsi quale sia il senso dell’esistenza di ogni essere umano. Follia, motivazione, legami, limiti, desiderio: questi gli ingredienti del romanzo che, nel loro essere ab-soluti anche loro dalla realtà e dalle epoche, lo faranno resistere alla prova del tempo e che lo consacrano a capolavoro.

3 motivi per leggere Protocollo Uchronia

1. Le tematiche sono affascinanti di per sé e vengono raccontate in modo magistrale;

2. I personaggi hanno tutti una forte motivazione e compiono scelte realistiche e intriganti;

3. Oltre la trama, il nucleo del romanzo è la rappresentazione di umanità feroce e fragile che resisterà allo scorrere del tempo.

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