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3 anni agoon
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RedazioneIl conflitto scoppiato nelle ultime ore tra Russia e Ucraina sta avendo ripercussioni sugli altri paesi dell’Europa. In Italia sono centinaia le persone scese nelle piazzi più note delle grandi città con bandiere gialloblu per manifestare contro la guerra con un assordante “Stop war”. Oltre ai civili hanno aderito anche politi che condannano con fermezza quanto sta accadendo in Ucraina.
A Milano, nel capoluogo lombardo, il sindaco Beppe Sala, anche presidente della Fondazione del Teatro alla Scala, ha chiesto al maestro russo Valery Gergiev di prendere una posizione contro l’invasione dell’Ucraina da parte di Putin: “Con il sovrintendente del teatro, stiamo chiedendo di prendere una posizione precisa contro questa invasione e se non lo facesse saremmo costretti a rinunciare alla collaborazione”.
In questi giorni, il direttore d’orchestra Gergiey è impegnato alla Scala con “La dama di picche” e ieri era sul podio del Piermarini per il debutto della nuova produzione.
Prima dell’inizio della serata c’è stata una contestazione tra i presenti accompagnata dal grido “vattene” nei confronti del maestro.
A Gergiev è stato inviato un messaggio in cui gli si chiede di fare una dichiarazione in cui auspica in una soluzione pacifica. Nel caso in cui dovesse rifiutarsi, dal 5 al 13 marzo non sarà lui a dirigere le repliche delle rappresentazioni della Dama.
Nel frattempo, il direttore d’orchestra russo ha in programma anche una tournée negli Stati Uniti, dal 25 al 27 alla Carnagie Hall di New York e a Naples in Florida. A Manhattan stanno organizzando le proteste per la presenza del direttore d’orchestra russo.
Nonostante il pressing del teatro e dell’amministrazione cittadina il direttore d’orchestra non ha preso pubblicamente le distanze da Putin, anzi gli ha rinnovato la sua stima e solidarietà. È quindi molto verosimile che il teatro lo sostituisca nel giro di tempi strettissimi.
Gergiev era atteso già da stasera per tre concerti con i Wiener Philarmoniker alla Carnegie Hall di New York. È arrivata, invece, la notizia della cancellazione delle date: a sostituirlo sarà Yannick Nézet-Séguin.
Contrariamente da lui, un altro direttore russo della Filarmonica di Praga ha già preso le distanze dal conflitto scoppiato tra Ucraina e Russia, Semyon Bychkov: “Non possiamo restare in silenzio guardando la storia che si ripete come nel 1956, 1968 e oltre. I portatori di morte e distruzione devono essere considerati responsabili e respinti”.
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