Embrioni umani sintetici: di cosa si tratta?
Dopo la creazione del primo embrione sintetico di topo, il gruppo di ricerca dell’Università di Cambridge e del California Institute of Technology ha creato delle strutture simili a quelle di embrioni umani create non da spermatozoi e ovuli ma da cellule staminali.
Le strutture non hanno un cuore, un intestino o cervello: questi organi, infatti, iniziano a svilupparsi a partire dalla quinta settimana di gestazione. Possiedono, tuttavia, cellule primordiali che hanno iniziato a differenziarsi in linee cellulari distinte.
Possibili benefici per la ricerca su malattie genetiche e rischi di aborto
L’obiettivo dello studio è quello di avanzare nella ricerca scientifica. Grazie agli embrioidi sarebbe possibile, per esempio, capire perché molte gravidanze falliscono, comprendere meglio le malattie genetiche a partire dalle anomalie rilevabili negli embrioni, o ancora sperimentare farmaci per capire se le donne in gravidanza possano assumerli senza rischi per l’embrione.
La ricercatrice Żernicka-Goetz, che nel 2022 aveva già firmato la creazione del primo embrione sintetico di topo con un cuore battente, ha dichiarato: “Studiare questo periodo così misterioso dello sviluppo umano potrebbe aprire a nuove possibilità di studiare i meccanismi di sviluppo neurologico in un modello sperimentale”.
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