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Violenza alla Camera: cos’è successo al parlamentare Donno?

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Calci, pugni, un colpo allo sterno che non lo faceva più respirare: “Ora denuncio tutti” – questa la decisione di Leonardo Donno, parlamentare 5 Stelle vittima della rissa alla Camera dei deputati.

Violenza alla camera

Nel corso della discussione riguardo legge sull’Autonomia differenziata, l’opposizione ha sventolato la bandiera italiana e intonato l’Inno di Mameli e la famosa Bella Ciao. A questo punto, Domenico Furgiuele, deputato leghista, ha fatto tre volte il gesto che rimanda alla Decima Mas ed è stato quindi espulso da Lorenzo Fontana, leghista anch’egli, che ha sospeso la seduta.

Donno è sceso verso i banchi del governo per consegnare il tricolore a Calderoli, dicendo “Signor Ministro, questa è la bandiera dell’Italia, la porti con sé” e Fontana ha espulso anche lui – a questo punto, Donno è stato circondato da altri deputati ed è stato preso a calci e pugni. Tra i tanti, il parlamentare ha ricevuto un colpo sullo sterno che lo ha fatto crollare a terra. “Non riuscivo più a respirare” ha raccontato in seguito. Anche un commesso è stato colpito da uno schiaffo.

Donno: “Denuncio tutti”

Donno è stato quindi assistito e portato in ospedale, dov’è stato trasferito in terapia intensiva. Nonostante il parlamentare abbia un referto medico che attesta quanto subito, Igor Iezzi – ripreso dalle telecamere mentre tenta di colpire Donno – ha definto Donno “un commediante”.

Ci vorrebbe il Var” dice Iezzi “Io Donno non l’ho colpito. Ho tentato, sì, più volte di aggredirlo – ma davvero il pugno non l’ho sferrato io. Ci sono altri deputati che intervengono, lo dice anche lui! Restando in tema calcistico” continua “io il fallo l’ho fatto, non mi nascondo. Ma Donno è un simulatore. È caduto come una pera ed è uscito in carrozzina. Ma dai!

Alla discussione si aggiunge oggi il leghista Crippa, secondo cui intonare Bella Ciao sarebbe peggio che fare il gesto della decima Mas, “Perché” citandolo “il comunismo ha portato a milioni di morti”.

Ho deciso denuncio tutti.” conclude invece Donno, che successivamente aggiunge: “Non è stata una rissa, che prevede più persone che si picchiano. È stata un’aggressione squadrista da più deputati di destra che hanno provato in tutti i modi a raggiungermi e lo hanno fatto con calci e pugni”.

La tensione resta alta

Ancora oggi continuano le polemiche: è stata bocciata la proposta di rettificare il verbale della seduta di ieri da parte del PD. La proposta consisteva nel sostituire la parola “aggressione” con “aggressione nei confronti del deputato Donno da parte di alcuni deputati di Lega e Fratelli d’Italia”. Il verbale è stato approvato con la parola “disordini”.

Dopo aver intonato di nuovo Bella Ciao, dalle opposizioni, oggi, si è levato un coro: “Fuori i fascisti dal Parlamento!” Poco dopo è stata decretata la sospensione della seduta.

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