White Tiger: questo il nickname con cui era noto sul web il 21enne tedesco di origini iraniane Shariar J. L’uomo, che ora è accusato di omicidio, avrebbe abusato, manipolato e spinto al suicidio diversi bambini e ragazzi, tutti d’età compresa tra gli 11 e i 15 anni provenienti da Amburgo, Bassa Sassonia, Canada, Germania, Inghilterra e Stati Uniti.
Chi è e cosa ha fatto White Tiger
Stando a quanto emerso dalle indagini, White Tiger adescava online ragazzini e bambini vulnerabili, usando le chat dei social o dei videogame. Dopo aver instaurato con le vittime un rapporto di fiducia, li spingeva a farsi del male e a produrre contenuti a sfondo sessuale. Nel 2022 avrebbe anche spinto un tredicenne a compiere l’estremo gesto attraverso una cha di gruppo di Instagram. Non solo: l’uomo avrebbe anche filmato il ragazzino mentre si suicidava e poi avrebbe condiviso il video su una rete di sadici. All’epoca, White Tiger aveva 16 anni.

Sono, in totale, 204 i capi d’accusa rivolti all’uomo – tra cui anche omicidio, tentato omicidio, abuso sessuale di minori e stupro – arrestato questo giugno a casa dei genitori. Sui dispositivi di Shariar J. sono stati trovati 85mila file pedopornografci e oltre 600 video, oltre che ad alcune armi illegali, tra cui coltelli, tirapugni e un manganello.
Un processo difficile
Il caso è al centro dell’attenzione mediatica non solo per l’efferatezza dei crimini e la materia sensibile ma anche perché, in Germania, il suicidio e il suicidio assistito non sono crimini punibili per legge. Affinché White Tiger venga condannato è necessario dimostarare che abbia agito in veste di mandante dell’omicidio, esercitando un controllo totale sulla volontà della vittima e sugli eventi che hanno condotto alla morte del giovane.
Adesso il 21enne è nel carcere miorile della penisola di Hanofersand.
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