la settimana tv
Bridget Jones: un amore di ragazzo // RECENSIONE
Anche se, ufficialmente, Bridget Jones: un amore di ragazzo arriverà in sala solo tra una settimana, noi abbiamo assistito allo spettacolo in anteprima: ecco cosa ne pensiamo!
Amore, lutto e mutandoni
In inglese il titolo di questo film era Bridget Jones: mad abour the boy ma – oltre a chiederci perché in italiano continuino a cambiare, in fase di traduzione, i titoli delle pellicole – secondo noi il vero titolo dell’ultimo capitolo della saga si sarebbe dovuto chiamare Bridget Jones e l’elaborazione del lutto.
Se pensate di andare al cinema per ridere ancora una volta delle disavventure dell’eroina romantica più pasticciona di sempre dobbiamo, ahimé, deludervi: sebbene non manchino anche in questo film dei momenti divertenti – e imbarazzanti – la storia in questo caso sarà soprattutto malinconica. Bridget, infatti, si troverà a crescere due figli senza il suo grande amore Mark, morto durante una missione di pace. Tornata single, dopo anni di castità e dolore si troverà divisa tra un toyboy con diverse decine di anni meno di lei e un insegnante impacciato e con molta difficoltà a esprimere i propri sentimenti (insomma, proprio il suo tipo, a dirla tutta).
La trama romantica c’è, Bridget indossa ancora pigiami improbabili e ha nell’armadio gli iconici mutandoni, ma tutto il film non fa altro che parlare di come fare a continuare a vivere dopo una gravissima perdita.
Vale la pena vedere l’ultimo film di Bridget Jones?
Questo non rende meno piacevole la pellicola: al contrario, vi ritroverete presto con gli occhi lucidi e continuerete a pensare al signor Darcy – che compare solo in pochi fotogrammi – alla sua folle famglia e al nuovo ragazzo di sua moglie per diversi giorni. Bridget Jones, in questo capitolo della saga, ci dimostra ancora una volta che anche le commedie possono insegnare qualcosa.
Consigliato, ma solo se siete pronti a farvi spezzare il cuore. Niente paura, però: dopo aver visto il film, saprete bene come superare questo dolore.
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