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Cultura

Hawass: “La mia unica preoccupazione è per quello che voglio scoprire”

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Articolo di Federica Moccia- “Ho scritto la storia della mia vita nel periodo del Covid, raccontando sia cose positive sia momenti negativi”, dice Hawass.
Iniziò il lavoro a 20 anni, oggi ne ha 78. La passione per l’archeologia nacque improvvisamente scoprendo una piccola statua di Afrodite.
“Scendo nelle tombe fino a 60 metri. La gente chiede se ho paura, ma penso solo a ciò che voglio scoprire”, aggiunge.

Il libro autobiografico di Hawass e il tour in Italia

A Roma, tra i mosaici della Curia Iulia, Hawass presenta il suo primo libro autobiografico, ‘L’uomo con il cappello’, edito da FAS.
Il volume, 324 pagine, tradotto da Stefania Sofra, sarà accompagnato da un piccolo tour italiano. Racconterà anche le scoperte archeologiche in mostra a Roma.

HAWASS

I grandi ritorni dall’Egitto

“Voglio riportare la Stele di Rosetta, lo Zodiaco di Dendera e il Busto di Nefertiti in Egitto”, afferma Hawass. Non si ferma davanti a ostacoli.
Annuncia clamorose scoperte in diretta televisiva nel 2026, inclusa la grande piramide e la tomba di Cheope. Harrison Ford parteciperà alla spedizione.

Mostra “Tesori dei Faraoni”

Roma ospiterà la mostra più importante mai uscita dall’Egitto, dal 24 ottobre 2025 al 3 maggio 2026, alle Scuderie del Quirinale.
Hawass ha curato anche il catalogo pubblicato da Allemandi editore. La mostra include opere appena scoperte e mai esposte prima.
Sarà dedicata anche alla “Città d’Oro”, un insediamento urbano del regno di Amenhotep III e Akhenaton, scoperto per caso e ricco di manufatti preziosi.

Il Gem e il tesoro di Tutankhamon

Il 1° novembre aprirà il Gem, con l’intero tesoro di Tutankhamon. Hawass descrive il trono e la maschera d’oro come opere straordinarie.
Invita tutti a visitare: “L’Egitto è sicuro, serve il vostro supporto economico. Venite per aiutarci a preservare il patrimonio archeologico”.

I sogni futuri di Hawass

La ricerca di Hawass non si ferma: continua a cercare le tombe di Cleopatra e Marco Antonio e quella di Nefertiti.
“Sento che siamo vicini”, conclude l’egittologo, sempre pronto a nuove scoperte straordinarie.

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