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2 giorni agoon
Grazie all’intervento del personale medico dell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari, il bambino è completamente guarito.
L’episodio risale al 22 settembre. Il bambino di mesi è arrivato all’ospedale di Bari con paralisi delle pupille, debolezza muscolare e scarsa reattività agli stimoli. Sintomi che hanno allertato il personale medico sul fatto che potesse trattarsi di botulino infantile.
Attraverso la Control room dell’azienda ospedaliero universitaria barese, è stato contattato subito l’Istituto superiore di sanità e il Centro antiveleni di Pavia per ottenere il siero specifico contro la tossina botulinica. L’antidoto, consegnato alla Polizia di Stato, è poi arrivato a destinazione.
Il bambino, trasferito in terapia intensiva neonatale, si è salvato 24 ore dopo grazie alla somministrazione del siero. Ieri pomeriggio è tornato a casa, completamente guarito.
Stando alle ricerche effettuate dall’Istituto superiore di sanità, emerge che il botulino potesse essere presente nel miele.
“Il miele può contenere spore del botulino ed è probabile, in questo caso, che sia stato il fattore che ha provocato l’intossicazione. Nei bambini molto piccoli queste spore possono svilupparsi nell’intestino e diventare pericolose, diversamente da quanto avviene nell’adulto. Per questo motivo si raccomanda sempre di non dare miele ai bambini sotto l’anno di vita” spiega Danny Sivo, direttore sanitario dell’Azienda ospedaliero universitaria Policlinico di Bari. Aggiunge poi Antonio Sanguedolce, direttore generale del Policlinico di Bari: “Voglio ringraziare tutti i medici e operatori che sono intervenuti per salvare la vita a questo neonato. La tempestività della diagnosi e la multidisciplinarietà della nostra azienda hanno fatto la differenza. Infettivologi, neonatologi, rianimatori ed epidemiologi hanno lavorato fianco a fianco con grande professionalità e spirito di squadra. Abbiamo scritto una bella pagina di sanità pubblica“.
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