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Epatite B e C, in Campania alta prevalenza tra gli anziani

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Autore Aniello Russo – Federico  II vara progetto Sereno, test screening tra over 65enni

La sfida dell’epatite C: una malattia silenziosa ma curabile

L’epatite C rappresenta ancora oggi una minaccia per la salute pubblica, soprattutto perché in molti casi decorre in modo asintomatico fino a quando non si manifestano gravi complicanze come la cirrosi o l’epatocarcinoma. Tuttavia, negli ultimi anni la situazione è radicalmente cambiata grazie alle nuove terapie antivirali ad azione diretta, in grado di eradicare l’infezione in soli due o tre mesi con percentuali di successo prossime al 100%. Queste cure consentono la completa guarigione e impediscono la trasmissione del virus ad altre persone.

Il “Progetto Sereno”: uno screening per gli anziani in Campania

In Campania è stato avviato il “Progetto Sereno”, un programma di screening per le epatiti B e C rivolto agli over 65 ospiti di Rsa e strutture riabilitative. Il progetto nasce dall’evidenza che, nella regione, la prevalenza dell’epatite C asintomatica risulta significativamente più alta rispetto alla media nazionale: il 5,8% su un campione di 120 soggetti, secondo uno studio dell’Unità di Malattie Infettive dell’Università Federico II di Napoli.

Come sottolineato dal professor Ivan Gentile, responsabile scientifico dell’iniziativa, questo dato è nettamente superiore allo 0,2% registrato in Emilia-Romagna in programmi analoghi.

Test rapidi e percorso di cura immediato

I test vengono effettuati direttamente nelle strutture coinvolte, utilizzando kit rapidi su sangue capillare: esami gratuiti, indolori e anonimi, se richiesto. I soggetti risultati positivi vengono indirizzati immediatamente ai centri specializzati per la diagnosi e la presa in carico terapeutica.

Molti anziani, pur non avendo mai adottato comportamenti a rischio, hanno contratto il virus in passato, a causa di procedure mediche o odontoiatriche effettuate in periodi in cui le tecniche di sterilizzazione non erano ancora adeguate.

Un investimento per la salute pubblica

Il progetto prevede la realizzazione di mille test in tutta la regione, con l’obiettivo di individuare persone inconsapevolmente infette che potranno essere curate. Grazie alle terapie moderne, l’epatite C può essere eradicata quasi nel 100% dei casi, rendendo lo screening un investimento clinico e sociale.

Come affermato dal professor Gentile, i benefici sono immediati: per il singolo, che evita la progressione della malattia, e per la collettività, che riduce il rischio di trasmissione.

Verso una maggiore consapevolezza e prevenzione

Il “Progetto Sereno”, coordinato scientificamente dall’Università Federico II e dal professor Gentile insieme al dottor Biagio Pinchera, mira a estendere progressivamente la copertura dello screening, consolidando i dati epidemiologici. La segreteria scientifica, affidata ai dottori Maria Michela Scirocco e Gianpaolo Gargiulo, sta lavorando per orientare le future politiche di prevenzione e cura in modo sempre più mirato.

Grazie a iniziative come questa, la speranza è che l’epatite C possa essere definitivamente eliminata come problema di salute pubblica, trasformando una malattia un tempo cronica e silenziosa in un ricordo del

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