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4 mesi agoon
Un nuovo episodio legato agli incendi di rifiuti speciali riporta all’attenzione pubblica una delle emergenze ambientali più gravi e sottovalutate del nostro tempo. A dare l’allarme, tra gli altri, è stato anche Giuseppe Marasco, attivista e voce attenta delle tematiche ambientali, che ha segnalato con preoccupazione l’evento attraverso i suoi canali.
L’incendio ha coinvolto materiali come gomme e plastiche, rifiuti classificati come speciali per l’elevato impatto ambientale che producono quando smaltiti in modo improprio. La combustione di questi materiali sprigiona sostanze altamente tossiche come diossine, furani e idrocarburi policiclici aromatici, responsabili di gravi forme di inquinamento dell’aria.
«Non possiamo continuare a tollerare che simili episodi passino in sordina – ha commentato Marasco –. Occorre una risposta seria da parte delle autorità e una presa di coscienza collettiva.»
Oltre all’aria, anche il suolo e le acque sotterranee risultano compromessi: le particelle tossiche si depositano al suolo e penetrano nel terreno, contaminando le falde acquifere e rendendo potenzialmente pericolosa l’acqua destinata al consumo umano o agricolo. Questo tipo di inquinamento può durare decenni, con danni permanenti agli ecosistemi.
I danni alla salute umana sono altrettanto preoccupanti. Le persone esposte ai fumi tossici possono sviluppare problemi respiratori, allergie, e nel lungo periodo patologie oncologiche e malattie croniche. I soggetti più a rischio sono bambini, anziani e chi già soffre di disturbi respiratori.
L’impatto sulla biodiversità è un altro grave effetto spesso ignorato: la fauna e la flora locali subiscono alterazioni profonde. Alcune specie animali fuggono o muoiono, le piante subiscono danni chimici, e l’equilibrio naturale viene compromesso a lungo termine.
È fondamentale che episodi come questo vengano gestiti con prontezza: interventi di spegnimento mirati, bonifiche ambientali, e monitoraggi a lungo termine devono essere messi in atto con urgenza. Inoltre, serve un controllo più rigido sullo smaltimento dei rifiuti speciali e pene severe per chi ne causa l’abbandono o la combustione.
Come ricordato da Marasco, «non basta indignarsi a posteriori: serve prevenzione, educazione ambientale e una rete di controlli efficiente». Solo così sarà possibile ridurre i danni e garantire un ambiente più sicuro per tutti.