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1 giorno agoon
Un grave incidente sul lavoro ha spezzato la vita di un giovane di 23 anni nelle campagne di Cavriana, nel Mantovano. Il ragazzo stava lavorando in un’azienda agricola quando è rimasto incastrato in un macchinario utilizzato per la lavorazione dei campi.
Secondo le prime informazioni, la dinamica non è ancora del tutto chiara. Sembra che il giovane stesse effettuando una normale operazione di manutenzione quando qualcosa è andato storto.
L’allarme è scattato poco dopo le 15. Sul posto sono arrivati in pochi minuti i mezzi del 118 con ambulanza, automedica ed elisoccorso. I soccorritori hanno tentato a lungo di rianimarlo, ma le ferite erano troppo gravi. Il medico non ha potuto fare altro che constatare il decesso.
I vigili del fuoco di Mantova sono intervenuti per liberare il corpo del giovane, rimasto incastrato tra gli ingranaggi del macchinario. Le operazioni sono state lunghe e delicate. Presenti anche i carabinieri, che hanno avviato le indagini per capire come sia potuto accadere.
Sul luogo dell’incidente sono arrivati i tecnici del Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPSAL) dell’Ats Val Padana. Hanno effettuato i rilievi e raccolto le prime testimonianze. Sarà loro compito stabilire se il macchinario fosse conforme alle norme di sicurezza e se siano stati rispettati tutti i protocolli.
La notizia ha sconvolto l’intera comunità di Cavriana, un piccolo centro dove tutti si conoscono. Il giovane era descritto come un ragazzo serio, laborioso e appassionato del proprio lavoro. Amici e colleghi lo ricordano con affetto e incredulità.
Questo incidente riporta l’attenzione sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro, in particolare nel settore agricolo. Troppo spesso la fretta o la routine portano a sottovalutare i rischi.
In Lombardia, nelle ultime settimane, si sono verificati diversi episodi simili. Ogni volta restano dolore e domande senza risposta. La tragedia di Cavriana ricorda ancora una volta quanto sia urgente investire nella prevenzione, nella formazione e nei controlli.
Solo così si potranno evitare nuove morti sul lavoro e proteggere chi ogni giorno fatica nei campi e nelle fabbriche.
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