RIETI – Nuovi sviluppi nell’inchiesta sull’omicidio di Raffaele Marianella, il tifoso del Pistoia ucciso durante l’assalto al pullman nei pressi di Rieti domenica scorsa. Kevin Pellecchia, ventenne fermato insieme ad altri due ultras, sarebbe stato intercettato all’interno degli uffici della Questura mentre ammetteva di aver lanciato il sasso che avrebbe colpito mortalmente Marianella.
Secondo quanto emerso da una captazione ambientale, il giovane avrebbe pronunciato la frase: «Era quello più appuntito», riferendosi al masso che avrebbe centrato il bus dei tifosi pistoiesi. Un dettaglio che, secondo gli investigatori, rafforzerebbe la sua posizione all’interno del procedimento penale.
Le dichiarazioni ai verbali
Durante l’interrogatorio, Pellecchia aveva invece negato ogni responsabilità, indicando come autori del lancio due altri giovani, identificati con i soprannomi di “Aba” e Manuel Fortuna. A verbale, il ventenne aveva raccontato che «Manuel teneva in mano un sasso che quasi copriva completamente. Quando è arrivato il pullman dei tifosi pistoiesi, lo ha lanciato, ma non so dire dove abbia colpito».
Lo stesso Pellecchia aveva poi precisato che il sasso avrebbe centrato «la parte frontale dell’autobus, all’altezza dei vetri», aggiungendo che i lanci sarebbero avvenuti «quasi contemporaneamente» e di aver udito «una sola botta forte sul vetro e, subito dopo, un secondo urto più leggero».
Secondo la sua versione, solo due persone avrebbero scagliato i sassi, mentre gli altri si trovavano «in posizioni non favorevoli» e avrebbero potuto mettere a rischio chi era più avanti sulla scarpata.
L’udienza di convalida
Nel pomeriggio di ieri, Manuel Fortuna (31 anni), Kevin Pellecchia (20) e Alessandro Barberini (53) sono comparsi davanti al giudice per le indagini preliminari Giorgia Bova per l’udienza di convalida del fermo.
Per tutti e tre la Procura di Rieti contesta l’accusa di omicidio volontario aggravato, in relazione alla morte di Raffaele Marianella.
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