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Rita De Crescenzo è stata ospitata da Francesca Fagnani nel programma Belve e, come sempre accade quando la TikToker è al centro di una notizia, sono esplose le polemiche. C’è stato chi ha invocato ancora una volta i “napoletani per bene“, ripetendo che la De Crescenzo non rappresenti la totalità della città, e chi teme che la content creator offra un esempio negativo per le nuove generazioni.
Nel corso dell’intervista, dal canto suo, Rita De Crescenzo si è limitata a raccontare la propria storia – un’infanzia terribile, una madre con disturbi mentali e un padre malato, un figlio avuto a tredici anni anni e trent’anni di sostanze stupefacenti e psicofarmaci, anni culminati in uno stupro di gruppo che l’ha spinta a smettere con la droga.
La Fagnani le ha anche rivolto alcune domande riguardo ai procedimenti giudiziari in cui è stata coinvolta, e la de Crescenzo si è difesa, ribadendo di aver sì fatto uso di droga, ma di non aver mai spacciato. La TikToker ha raccontato poi anche i suoi desideri per il futuro – un film con Christian de Sica, di cui si è detta grande fan, e la speranza di dimostrare a tutti che “nella vita si può cambiare“.

Il punto della questione non è amare o disprezzare Rita De Crescenzo – anche perché le polemiche che la circondano, più che silenziarla, sembrano avere l’effetto di aumentarne la visibilità. Per anni, Napoli è stata raccontata in maniera stereotipata, ma in verità ciò che la rende unica è la sua complessità: è la città divisa tra sacro e profano, eccessiva nel bene e nel male – e negare a persone come Rita de Crescenzo uno spazio in cui esprimersi non fa il bene di Napoli.
Oltretutto, come ha ribadito Francesca Fagnani, la tiktoker è stata invitata non “in rappresentanza della citta ma di se stessa, perché ha una storia drammatica alle spalle fatta di abbandono e violenze e anche tante ombre che vanno raccontate. La sua” ha concluso la conduttrice “è una storia di riscatto. Non toglierei mai la parola a nessuno e ogni storia ha la sua dignità.”
Spingere di nuovo ai margini della società le persone non salverà Napoli. Quello che farebbe il bene della città sarebbe, invece, prevenire le situazioni di degrado e violenza che la De Crescenzo ha subito, non silenziare le voce di chi le ha vissute – anche se questa voce non piace a tutti.
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