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L’Iran ha accolto con favore l’accordo di cessate il fuoco a Gaza tra Hamas e Israele, suo storico rivale. Teheran considera la tregua un passo positivo verso la fine del conflitto e la riduzione delle sofferenze della popolazione palestinese.
In una nota ufficiale, il Ministero degli Esteri iraniano ha dichiarato che la Repubblica Islamica “ha sempre sostenuto qualsiasi azione che porti alla fine della guerra genocida e al ritiro delle forze di occupazione”.
Il comunicato cita anche la necessità di garantire l’invio di aiuti umanitari, la liberazione dei prigionieri palestinesi e la tutela dei diritti fondamentali del popolo di Gaza.
L’Iran, che da anni sostiene politicamente e finanziariamente Hamas, vede in questo accordo una possibilità per rilanciare la propria influenza nella regione. Allo stesso tempo, l’appoggio di Teheran è accompagnato da un forte messaggio politico contro Israele, definito ancora una volta “forza di occupazione”.
Secondo diversi osservatori, il sostegno iraniano al cessate il fuoco riflette anche una scelta strategica. Da un lato, Teheran intende evitare un’ulteriore escalation che potrebbe coinvolgere altri Paesi mediorientali. Dall’altro, vuole presentarsi come attore responsabile e interlocutore credibile sul piano internazionale.
La posizione iraniana combina quindi pragmatismo e ideologia. Da una parte, c’è l’interesse a mantenere la stabilità regionale; dall’altra, resta la volontà di difendere la causa palestinese come elemento centrale della propria politica estera.
Nella dichiarazione, il governo iraniano ha ribadito l’urgenza di inviare aiuti umanitari a Gaza. Migliaia di civili, infatti, si trovano in condizioni drammatiche dopo mesi di bombardamenti.
Resta incerto se il cessate il fuoco potrà reggere nel tempo. Tuttavia, il messaggio di Teheran è chiaro: l’Iran sostiene ogni iniziativa che porti alla pace e alla fine della guerra, pur mantenendo una ferma opposizione nei confronti di Israele.
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