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La candidatura di Roma come sede della nuova Autorità doganale europea (EUCA) è stata presentata ufficialmente a Bruxelles durante un evento istituzionale ospitato nella residenza dell’ambasciatore italiano in Belgio. La capitale italiana entra così nella competizione per accogliere un organismo che sarà centrale nel futuro della politica doganale dell’Unione Europea, un settore che sta vivendo una rapida trasformazione tra digitalizzazione, nuove minacce internazionali e la necessità di rendere più efficiente il mercato unico.
L’iniziativa, organizzata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha visto la partecipazione di rappresentanti del governo italiano, istituzioni comunitarie, eurodeputati e professionisti del settore. L’obiettivo: illustrare i punti di forza del modello italiano e ribadire la solidità della candidatura della Capitale.
A sostenere pubblicamente la candidatura sono intervenuti il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, il direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli Roberto Alesse e l’amministratore delegato di Filiera Italia, Luigi Scordamaglia. Presenti anche gli ambasciatori Federica Favi e Vincenzo Celeste, che hanno fatto gli onori di casa, e numerosi ospiti italiani ed europei, tra cui l’inviato speciale dell’Ue Luigi Di Maio e diversi europarlamentari di vari schieramenti politici.
L’esposizione della candidatura, come sottolineato dal Mef in una nota, si basa sulle competenze maturate dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, considerata tra le più avanzate del continente per livello di digitalizzazione, integrazione dei dati e capacità di contrastare frodi e traffici illeciti. L’Italia — viene ricordato — ha avuto un ruolo significativo nell’attuazione del Codice doganale dell’Unione, dimostrando negli anni un’attenzione costante al rafforzamento del sistema doganale e alle sue evoluzioni.
Il sostegno istituzionale è arrivato anche tramite un videomessaggio del ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha sottolineato la valenza strategica della proposta italiana e la necessità per l’Europa di dotarsi di strumenti moderni e efficienti in un settore chiamato a rispondere a nuove sfide globali.
Durante il suo intervento, il ministro Giorgetti ha evidenziato la nuova centralità delle politiche doganali nel quadro europeo. “I dazi non sono più un tabù”, ha dichiarato, ricordando come a Bruxelles sia in discussione la possibilità di anticipare al 2026 l’introduzione di un dazio sui piccoli pacchi provenienti da Paesi extraeuropei. Una misura che, secondo il ministro, comporterà un notevole aumento del carico di lavoro degli uffici doganali europei, rendendo necessarie risposte tecnologiche e istituzionali adeguate.
“La nostra candidatura — ha ribadito Giorgetti — intende rispondere proprio a queste nuove esigenze, offrendo un contesto amministrativo avanzato e una struttura solida in grado di supportare le trasformazioni in atto.”
Anche il ministro Tajani ha insistito sul ruolo strategico delle dogane: “In un mondo segnato da minacce ibride e traffici illeciti, l’Europa ha bisogno di una politica doganale moderna e sicura. Non è solo un tema tecnico, ma una priorità politica che incide sul futuro del mercato unico, sulla competitività delle imprese e sulla tutela dei cittadini.”
Un concetto condiviso da vari esperti presenti a Bruxelles, che hanno sottolineato come l’introduzione di tecnologie avanzate, l’interoperabilità dei sistemi informativi e il controllo delle filiere commerciali internazionali siano diventati elementi imprescindibili per garantire la sicurezza economica e fisica dell’Unione.
A chiudere la presentazione, il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha ribadito il sostegno del governo italiano, definendo la possibile scelta di Roma come sede dell’autorità una “opportunità strategica sia per l’Italia che per l’Unione Europea”.
“Ospitare un’agenzia fondamentale per il buon funzionamento dell’Unione — ha affermato — sarebbe motivo di orgoglio per il nostro Paese e una conferma del valore del nostro sistema istituzionale e amministrativo”.
La candidatura di Roma rappresenta, secondo gli organizzatori dell’evento, non solo un riconoscimento alle competenze italiane nel settore doganale, ma anche un passo verso la costruzione di una governance europea più solida, coordinata e capace di affrontare le sfide future del commercio internazionale.
In attesa della decisione finale delle istituzioni europee, l’Italia punta a dimostrare che la Capitale è il luogo ideale per ospitare l’EUCA: una città con infrastrutture adeguate, competenze consolidate e un forte impegno a sostenere l’innovazione e la sicurezza del mercato unico.
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