La campagna per il Diritto all’oblio oncologico, lanciata da Fondazione AIOM a gennaio, ha superato le 100mila firme.
La petizione sarà consegnata al Presidente del Consiglio e al Presidente Mattarella per richiedere una legge in grado di tutelare gli ex pazienti oncologici. Oggi, infatti, sono oltre un milione le persone guarite da un tumore in Italia: molti di loro, però, a livello burocratico continuano a venire considerati malati, con discriminazioni nell’accesso a servizi come la stipula di assicurazioni e di mutui, difficoltà nei processi di adozione e di assunzione sul lavoro.
Oblio oncologico: perché è importante parlarne?
“Oggi, grazie all’innovazione tecnologica e agli incredibili risultati della ricerca scientifica, sono 3,6 milioni le persone che vivono dopo una diagnosi di tumore – spiega Giordano Beretta, Presidente di Fondazione AIOM – Per questo è diventato indispensabile permettere ai pazienti, soprattutto ai più giovani, di godere di una vita libera e completa dopo la fine delle cure. Molti di loro subiscono importanti discriminazioni, davanti alle quali non possiamo più chiudere gli occhi”.
“Siamo incredibilmente soddisfatti del risultato raggiunto con questa campagna– aggiunge il presidente- in moltissimi ci hanno contattati anonimamente per raccontarci le loro storie di ex pazienti, ma siamo stati circondati anche dal grande affetto di familiari, amici e caregiver. A stupirci, però, è stata la vicinanza di chi non è mai stato malato né segue persone in cura, ma ha sentito parlare di questa situazione e ha voluto lasciare la propria firma per supportare una battaglia importante, sociale, che tocca personalmente tantissimi italiani ogni giorno”.
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