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Il 29 giugno non è una data qualsiasi nel calendario della scienza. Nel corso dei secoli, questo giorno ha visto nascere scienziati illustri, missioni spaziali rivoluzionarie e scoperte che hanno ampliato le nostre conoscenze in settori chiave come l’astronomia, la paleontologia e l’aerodinamica.
Il 29 giugno 1818 nasceva a Reggio Emilia Pietro Angelo Secchi, sacerdote gesuita e uno dei primi scienziati a impiegare sistematicamente la spettroscopia nello studio delle stelle. Direttore dell’Osservatorio del Collegio Romano, Secchi classificò oltre 4.000 spettri stellari e pose le basi per la moderna classificazione spettrale. Le sue osservazioni su Marte e Giove fornirono intuizioni pionieristiche sull’atmosfera planetaria, mentre i suoi studi solari anticiparono l’importanza della spettroscopia solare nello studio dell’attività magnetica del Sole.
Nel 1929, proprio il 29 giugno, fu completato presso il Langley Memorial Aeronautical Laboratory, in Virginia (USA), il primo tunnel del vento ad alta velocità. La struttura, progettata per simulare flussi d’aria superiori ai 600 mph (circa 965 km/h), divenne cruciale per lo sviluppo di velivoli supersonici durante e dopo la Seconda guerra mondiale. Il tunnel rese possibile testare nuovi profili aerodinamici in condizioni realistiche, segnando un punto di svolta per l’ingegneria aerospaziale.
Il 29 giugno 1994, sulle scogliere dell’isola di Santa Rosa, al largo della California, un team di paleontologi scoprì lo scheletro quasi completo di un mammut pigmeo (Mammuthus exilis), risalente a circa 12.840 anni fa. Si trattò del primo ritrovamento completo della specie, che discendeva dai più grandi mammut lanosi ma si era rimpicciolita nel tempo a causa dell’evoluzione in ambiente insulare. La scoperta ha permesso di studiare da vicino il fenomeno del nanismo insulare e le dinamiche di estinzione della megafauna del Pleistocene.
Nel 1995, lo Space Shuttle Atlantis della NASA effettuò il primo aggancio alla stazione spaziale russa Mir, segnando una storica collaborazione tra Stati Uniti e Russia in ambito spaziale. L’incontro, avvenuto proprio il 29 giugno, fu il culmine della missione STS-71 e permise di condurre esperimenti scientifici in condizioni di microgravità, testare sistemi di attracco internazionali e gettare le basi tecniche e politiche per la costruzione della futura Stazione Spaziale Internazionale.
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