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Federmanager: da Covid a guerre, nuovi piani da aziende italiane

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Autore Aniello Russo –Cuzzilla,governo, manager e imprese lavorino insieme su export

Una resilienza dimostrata durante la crisi

Durante il periodo della pandemia da Covid-19, i manager italiani hanno dimostrato una straordinaria capacità di adattamento e di rimodulazione delle imprese. Quello che è stato un periodo di grande difficoltà si è trasformato in un vero banco di prova per la leadership manageriale del Paese. Come ha ricordato Stefano Cuzzilla, presidente nazionale di Federmanager e dell’associazione sindacale dirigenti Cida, le aziende italiane sono state messe alla prova non solo dal Covid, ma anche da successive crisi energetiche e belliche che hanno scosso l’economia globale. Grazie alla flessibilità e alla capacità strategica dei dirigenti, molte realtà imprenditoriali italiane sono riuscite a reinventarsi, adottando nuovi piani industriali e modelli organizzativi più sostenibili.

Un sistema unito per il futuro del Made in Italy

Secondo Cuzzilla, oggi è fondamentale che istituzioni, mondo imprenditoriale e management lavorino insieme per valorizzare il Made in Italy. L’eccellenza italiana, riconosciuta in tutto il mondo, deve essere raccontata e sostenuta da un impegno condiviso. Durante l’evento “Tradizione e Innovazione: l’eccellenza italiana si rinnova”, tenutosi a Napoli, è stato ribadito come la creatività partenopea rappresenti un simbolo della capacità tutta italiana di fondere tradizione e innovazione. È stato sottolineato inoltre che le piccole e medie imprese, pur nelle loro dimensioni contenute, costituiscono un pilastro essenziale dell’economia nazionale e vanno accompagnate sui mercati internazionali.

Un impegno condiviso con le istituzioni

Cuzzilla ha espresso apprezzamento per l’attuale collaborazione con il governo e il ministero degli Esteri. È stato riconosciuto che negli ultimi anni sono stati compiuti passi importanti per sostenere le aziende italiane all’estero. Tuttavia, il successo del Made in Italy dipenderà dalla capacità di fare squadra e di garantire continuità ai progetti in corso. Il marchio “Italia” deve essere percepito come sinonimo di qualità, bellezza e innovazione.

Le persone come risorsa più preziosa

Infine, Cuzzilla ha richiamato l’attenzione su un tema centrale: le risorse umane. È stato sottolineato che la passione e la tradizione, unite all’innovazione economica, devono servire anche a trattenere i giovani nel Paese. L’Italia non può permettersi di perdere talenti formati con cura. Le famiglie devono essere incoraggiate a credere che il futuro dei propri figli possa essere costruito qui. Come ha ricordato il presidente di Federmanager, “le persone sono il bene più importante di questo Paese”, e su di esse deve essere investito per garantire uno sviluppo duraturo e sostenibile.

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