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1 giorno agoon
Autore Aniello Russo – Perché il fatto non sussiste”, vicenda risale al 2016
Dopo nove anni di indagini, udienze e attese, si è concluso con un’assoluzione piena il procedimento giudiziario che vedeva imputati i fratelli Barbaro, eredi del noto imprenditore Alfredo Barbaro, fondatore degli omonimi negozi di lusso a Napoli. La sentenza è stata emessa dalla quinta sezione penale collegiale del Tribunale di Napoli, presieduta dal giudice Sorrentino, con i giudici a latere Ferrigno e De Stefano.
Gli imputati erano accusati di bancarotta fraudolenta in relazione al fallimento della società “Barbaro srl”, al centro di un presunto crac da quattro milioni di euro. Secondo l’accusa, le risorse finanziarie della società fallita sarebbero state sottratte e successivamente trasferite alla “Barbaro B&V”, altra società riconducibile alla famiglia. Tuttavia, l’intero impianto accusatorio è stato smontato durante il dibattimento: il fatto, come dichiarato dai giudici, “non sussiste”.
I cinque fratelli Barbaro sono stati difesi dagli avvocati Gino Fabio Fulgeri e Gaetano Balice, che hanno sostenuto sin dall’inizio la piena legittimità delle operazioni finanziarie contestate. È stato sottolineato come la famiglia disponesse di un patrimonio più che sufficiente a far fronte ad eventuali pretese del Fisco, rendendo priva di fondamento l’ipotesi di distrazione fraudolenta.
“La giustizia è arrivata, seppur in ritardo”, ha dichiarato l’avvocato Fulgeri. “I miei assistiti hanno sempre voluto chiarire la propria posizione, certi della loro innocenza”.
L’assoluzione ha posto fine a un lungo iter processuale, durante il quale l’immagine del noto marchio Barbaro era stata duramente colpita. Le accuse, infondate e non supportate da prove concrete, avevano sollevato clamore mediatico e generato un clima di sospetto. Ora, con la sentenza definitiva, la verità è stata ristabilita. L’onore dei fratelli Barbaro è stato restituito, e un capitolo doloroso della loro storia imprenditoriale è stato finalmente chiuso.
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