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Benvenuti in Dune! – Recensione

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articolo di Saveria Russo

Benvenuti sul pianeta Arrakis, benvenuti in Dune!

Da Matrix ad Alien, da Star Wars a Terminator: interi mondi dell’immaginario sci-fi moderno non esisterebbero senza Dune. Potranno sembrare frasi fatte, eppure non si potrebbe scrivere qualcosa di più vero.

Sensazionale”, è la prima parola che le labbra dello spettatore riescono a formulare davanti alla magnificenza di Dune, film di Villeneuve uscito in Italia il 16 settembre 2021.

Dune: il sacro Graal di Hollywood

Come accade per molti classici, numerosi registi hanno cercato e ancora cercano di creare un adattamento degno delle parole degli autori e così è anche stato per Dune, il capolavoro fanta-scientifico di Frank Herbet.

Questi romanzi hanno influenzato non solo il mondo della letteratura, ma anche quello della musica e dei videogiochi, fino ad approdare al mondo della televisione e del cinema.

Questi libri, infatti, sono diventati un po’ il Sacro Graal per Hollywood; si era già tentato di adattarli cinematrograficamente ma l’errore comune è sempre stato quello di voler strafare: prima Alejandro Jodorowsky che ha provato a farne un film gigante e si è ritrovato schiacciato dalle sue stesse ambizioni (basti pensare che nel Dune immaginato da Jodorowsky si contava la collaborazione di artisti quali Orson Welles, addirittura Salvator Dalì e per la musica i Pink Floyd) e poi da David Lynch nel 1984, che ha invece creato un Dune completamente diverso, una versione “lynchana” (infatti il risultato è un film che dal punto di vista narrativo è confuso e non coinvolgente).

Il lavoro di Villeneuve

Quindi Denis Villeneuve si è ritrovato in una positizione molto difficile: non ripetere gli errori di quelli che erano venuti prima di lui, creare una narrazione gradevole e lineare, non trattare il film come una qualsiasi storia di fantascienza e di non pretendere di riuscire a raccontare tutto in un solo film (comprimere troppo di una storia con così tanti personaggi in un solo film è un problema, è necessario trovare un equilibrio tra ciò che deve essere necessariamente raccontanto e cosa invece può essere lasciato fuori).

Herbet ha pubblicato, nel 1965, il primo volume del Ciclo di Dune: per potersi però approcciare al film del 2021 non bisogna preoccuparsi di recuperare i sei libri scritti da Herbet ed i due sequel scritti dal figlio nel 2006 e nel 2007, ben 20 anni dopo la morte del padre. Infatti, il film di Villeneuve tratta solamente la prima metà del primo romanzo, ricostrusce “l’antefatto”, lasciando lo spettatore, dopo la visione, con la voglia di averne di più.

La Trama

La storia è ambientata in un universo futuristico, dove gli uomini vivono su diversi pianeti e ci sono diverse casate (tra le più importanti ci sono la crudele casata Harkonnen e la nobile casata Atreides).

Tra questi pianeti c’è Arrakis, detto anche “Dune”, che è l’unico posto in cui si trova la sostanza più preziosa dell’universo, cioè la “spezia” (una polvere presente nella sabbia che copre Arrakis che permette i viaggi interstellari e che è ritenuta sacra dai Fremen, i nativi di Dune).

L’imperatore dell’universo toglie il controllo di Arrakis agli Harkonnen per darlo nelle mani degli Atreides, casata a cui appartiene il protagonista della storia, il Duca Paul Atreides che ha diversi sogni premonitori con protagonista una ragazza Fremen.

Oltre alle Case reali, vi sono poi altre fazioni che hanno un ruolo molto importante: quella della Sorellanza Bene Gesserit, una casta di donne dalle capacità straordinatie che da secoli guidano le linee genetiche delle varie casate, di cui fa parte Lady Jessica, concubina del Duca Leto Atreides e madre del protagonista Paul.

Quando gli Atreides si trasferiscono su Arrakis per eseguire l’ordine dell’imperatore di prendere controllo della produzione della spezia, scoprono di essere stati traditi: così, il giovane Paul si ritrova a dover fronteggiare una serie di imprevisti che lo porteranno a scoprire le sue vere capacità e a trovare degli alleati nei Fremen, i nativi di Arrakis.

Il Film

Il film è molto lungo, dura 155 minuti: questo perché Villeneuve ha deciso di seguire moltissimo il libro ma soprattutto di utilizzare un film intero per raccontare, praticamente, la prefazione di tutto quello che verrà.

Tutto questo comporta che in alcuni momenti si possa sentire un po’ la pesantezza della lunghezza della pellicola, ma detto questo a livello tecnico questo film è colossale.

Non è un film, è una vera e propria esperienza (soprattutto se visto in una sala IMAX): la fotografia è meravigliosa soprattutto quando siamo su Arrakis, il pianeta delle Dune, in cui si può sentire tutto il calore e la sabbia sembra quasi entrare negli occhi.

La regia, invece, fa da contrasto a questo “eccesso” visivo: è una regia classica, sobria, non ci sono movimenti brischi, perà in alcuni momenti, in momenti di forte pathos, utilizza un montaggio che ci permette di sentire fisicamente quello che sta provando il personaggio.

A rendere ancora più monumentale l’intero film è la meravigliosa colonna sonora di Hans Zimmer ed un cast degno di nota: Timothée Chalamet, Zendaya, Rebecca Ferguson, Oscar Isaac, Jason Momoa e tanti altri volti noti del cinema.

La pellicola ha incassato, in soli 10 giorni, più di 50 milioni di dollari in tutto il mondo ed è stato presentato in prima mondiale fuori concorso alla 78esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia.

Dune non è un film che può essere raccontato, ma è un film che va visto.

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