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10 mesi agoon
Nelle carceri italiane non si erano mai suicidate così tante persone in un anno.
Il tragico record, prima d’adesso, apparteneva al 2022, quando si sono tolti la vita 84 detenuti. Quando alla fine del 2024 manca ancora poco meno di un mese, dal carcere genovese di Marassi arriva la notizia di un 21enne che si è impiccato: si tratta dell’85esimo suicidio, ma anche la 231esima persona a morire in un istituto penitenziario italiano quest’anno – un altro tragico record. Dai sindacati di polizia a chi si occupa dei diritti dei detenuti, come l’associazione Antigone, è unanime il grido per misure urgenti sulle carceri che mettano fine a questa strage silenziosa.
Per il segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria, Gennarino De Fazio, siamo di fronte ad una “spirale di morte a cui, evidentemente, non si vuole porre concretamente argine”.
“Sono ormai 16mila i detenuti oltre i posti disponibili e più di 18mila le unità mancanti al fabbisogno della Polizia penitenziaria, peraltro mal organizzata e scarsamente equipaggiata.” denuncia il sindacalista “Solo questo dovrebbe indurre il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e l’intero governo ad assumere provvedimenti tangibili e immediati. Invece, assistiamo ai soliti teatrini della politici. Il governo introduce nuovi reati e va persino in confusione anche sui numeri dei morti”.
A finire nel vortice della morte provocata per mano propria sono soprattutto giovani che devono scontare pene irrisorie o che sono in attesa di processo, ma tra i suicidi ci sono anche migranti arrivati in Italia con un barcone attraverso il Mediterraneo – che non conoscono l’italiano e quindi in cella si trovano in estrema solitudine e isolamento sociale – o persone senza dimora che non hanno la possibilità di pagarsi un buon avvocato. Il risultato di queste condizioni “estreme” è la disperazione più totale.
“Si suicidano perlopiù quelli che in galera non ci devono stare, soggetti dipendenti da alcol o droga, malati psichiatrici, insomma i più fragili.” precisa Aldo Di Giacomo, segretario generale del Sindacato di Polizia Penitenziaria (Spp) “I controlli sono insufficienti a causa della carenza di personale”.
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