Everything Everywhere All at Once: di cosa parla il film che ha sbancato gli Oscar?

Everything Everywhere All at Once: di cosa parla il film che ha sbancato gli Oscar?

Secondo alcune credenze il numero 7 è il numero magico per eccellenza. Non sembra quindi un caso che il film “Everything Everywhere All at Once” abbiamo vinto bene 7 statuette gli Oscar di quest’anno.

Numeri da record per un film apprezzato soprattutto dai più giovani, un film in cui da protagonista ne fa il Multiverso.

Ma di cosa parla questo film che ha letteralmente vinto tutto agli Oscar 2023?

Everything Everywhere All At Once è una commedia drammatica americana diretta da Daniel Kwan e Daniel Scheinert. Il film non solo è andato bene al botteghino e agli Oscar, ma è stato molto acclamato anche dalla critica.

Tra le celebrità che hanno ruoli importanti nel film ci sono Tallie Medel, Ke Huy Quan, Jamie Lee Curtis, Stephanie Hsu, James Hong, Jenny Slate, Harry Shum Jr. e Michelle Yeoh.

Il film ruota attorno al Multiverso, ma soprattutto ruota attorno al destino della Terra, messa in pericolo da una rottura interdimensionale che frantuma la realtà, costringendo un eroe inaspettato a usare abilità appena scoperte per combattere minacce strane e sconcertanti in tutto il multiverso.

Nel film, il personaggio di Michelle Yeoh, Evelyn Wang, si connette con versioni di se stessa in universi paralleli per evitare che il multiverso venga distrutto.

Cos’è il multiverso?

È un paniere di idee di cosmologi e teorici quantistici sul fatto che il nostro universo potrebbe non essere l’unico e che potrebbe condividere una struttura superiore con molti altri universi. Alcuni suggeriscono che lo scoppio dell’inflazione nelle prime fasi del nostro universo potrebbe essere eterno, con singoli universi che si cristallizzano da esso, ciascuno scritto con le proprie leggi fisiche uniche.

Si potrà mai provare l’esistenza del multiverso?

Per quello che si sa finora, no, motivo per cui la discussione sul multiverso viene ridicolizzata da alcuni scienziati. Ma ciò non significa che un giorno non possa diventare una teoria scientifica.

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