Sono tredici le persone arrestate per l’incendio scoppiato nella serata di venerdì 21 giugno sull’isola greca di Hydra, poco distante da Atene. L’incendio è stato causato da fuochi d’artificio lanciati illegalmente e senza alcuna precauzione da un gruppo di turisti a bordo dello yacht di lusso “Persephone”. Secondo le informazioni riportate dai giornali locali, l’imbarcazione era stata noleggiata da una società pakistana. Tra gli indagati ci sono anche diversi membri dell’equipaggio.
Distrutta l’unica pineta dell’isola
Fondamentale per l’individuazione dello yacht è stata la testimonianza del capitano di un’imbarcazione vicina che ha assistito al lancio dei petardi. Le fiamme sono state domate solo nel pomeriggio di sabato, dopo aver incenerito l’unica pineta dell’isola. “Per spegnerlo sono stati necessari sei aerei e due squadre di vigili”, ha detto Vasilis Kikilias, Ministro della crisi climatica e della protezione civile. “Circa 1.200 ettari di foresta sono andati persi a causa dell’incendio“.
L’autorità portuale di Hydra sta continuando a vagliare le testimonianze di tutte le imbarcazioni localizzate nella stessa area dello yacht in questione. Il gesto ha provocato l’indignazione del sindaco Giorgos Koukoudakis, che ha promesso un’azione legale contro i responsabili, chiedendo pene esemplari. “A seconda dell’esito, il nostro municipio chiederà un risarcimento. Quella che è andata distrutta era una pineta assolutamente bellissima e nella notte in questione, a causa dei venti, erano vietati i fuochi d’artificio. Usarli è stato assolutamente irresponsabile”. In Grecia sono state inasprite le pene per i responsabili di incendio doloso, con condanne che possono arrivare a 20 anni di carcere e multe fino a 200 mila euro.
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