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3 anni agoon
#iGiorniDellaSettimana: ogni giorno un Santo, un detto e tante altre curiosità!
Spesso chi sta bene, economicamente o in qualsiasi altro senso, tende a non credere che esista chi davvero è in difficoltà, o che chi si lamenta delle proprie mancanze spesso esageri. Solo perché siamo fortunati non vuol dire che la sofferenza e le disgrazie non esistano, e questo modo di dire ce lo ricorda.
Voi conoscete qualcuno che si comporta così? Un sazio che non crede al digiuno?
Nota anche come “Santa Teresa del Bambin Gesù” è la protettrice dei malati di AIDS e di altre malattie infettive ed è la patrona delle missioni.
Santa Teresa, che sentì la vocazione sin dalla più tenera età, trascorse quasi tutta la sua vita nel monastero di Lisieux, dove morì appena venticinquenne a causa della tubercolosi.
Nonostante sia spirata così giovane, è stata una prolifica autrice di testi religiosi, teatrali e persino di un’autobiografia intitolata “Storia di un’anima”. Nel 1997 fu la terza donna a essere nominata Dottore della Chiesa, anche in virtù della sue teorie teologiche sulla “piccola via” – ideologia che suggerisce di cercare la santità non in gesti eclatanti ma nei gesti piccoli, anche insignificanti, che sarebbero ugualmente nobili se compiuti nell’amore di Dio.
Quando era già gravemente malata, Teresa di Lisieux annunciò la propria morte pronunciando queste parole: “Vedrete al momento della mia morte che cascata di rose farò cadere sulla terra” – e per questo, spesso, l’iconografia che riguarda questa Santa è ricca di rose.
Nel 1925, Padre Putigan, un gesuita, recitò una novena chiedendo a Dio una grazia e chiedendo, come segno di benevolenza, la comparsa di una rosa. Il fiore sbocciò il terzo giorno di preghiera e Padre Putigan ottenne la sua grazia.
Da allora i devoti di Santa Teresa invocano ogni 9 e 17 del mese delle grazie recitando la novena delle rose.
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