Dal 1° gennaio 2026 ci sarà una stretta sui permessi e congedi riguardanti la Legge 104.
Legge 104: ecco cosa cambierà
A partire dal 2026 non basterà più ottenere un riconoscimento di una disabilità grave o della condizione clinica; l’INPS potrà verificare in qualsiasi momento se i requisiti richiesti per usufruire dei permessi e congedi retribuiti, previsti dall’articolo 33 della Legge 104, siano davvero validi.
Le verifiche verranno affidate a medici della sanità militare e di altre strutture pubbliche, in collaborazione con INPS. I controlli avverranno con maggiore frequenza, per assicurare che chi usufruisca dei permessi lo faccia per motivi comprovati.
Le amministrazioni pubbliche devono trasmettere all’INPS tutti i dati sui permessi e congedi concessi, indicando anche il nominativo della persona da assistere.
Perché queste modifiche?
Il ministro Giorgetti chiarisce che questo provvedimento è dovuto dal fatto che si vuole evitare gli “abusi”, fenomeno che nel corso degli anni ha fatto perdere risorse significative all’INPS. Dunque, si vuole tutelare coloro che hanno davvero bisogno di assistenza da parte dei loro cari, grazie ai permessi previsti dalla Legge 104.
I congedi straordinari arriveranno fino a due anni complessivi, con regole che cambieranno in base alle condizioni di coloro che necessitano assistenza. Per i lavoratori autonomi è prevista una sospensione dell’attività fino a trecento giorni, sempre con certificazione medica.
articolo di Arianna dell’Orso
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