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Nuovo sciopero della scuola il prossimo venerdì 15 novembre proclamato questa volta da Anief.
Il Ministero comunica che, per l’intera giornata del 15 novembre 2024, è previsto uno sciopero del personale docente, ATA e educativo delle istituzioni scolastiche e educative, assunto a tempo determinato e indeterminato, proclamato da Anief. L’ultimo sciopero della scuola si è svolto lo scorso 31 ottobre e in quell’occasione era stato proclamato dalla Flc Cgil con una manifestazione tenutasi davanti alla sede del ministero dell’Istruzione e del Merito in viale Trastevere a Roma.
“La scuola italiana è sempre più precaria – afferma il presidente Marcello Pacifico – Il 24% (284.385) nel 2022 aveva un contratto al 30 giugno o 31 agosto, il 100% in più rispetto al 2015, lo stesso numero del personale stabile tagliato dal 2001 (143 mila unità)”. Queste le motivazioni dello sciopero comunicate dallo stesso sindacato Anief attraverso le parole del presidente Anief: “Chiediamo dignità, rispetto, ruoli. Lo Stato italiano – ha aggiunto– nonostante una precisa procedura di infrazione, ha ridotto l’organico di ruolo e ha raddoppiato l’organico a tempo determinato perpetrato l’abuso dei contratti a termine. Ha nel contempo innalzato l’età media degli insegnanti e del personale amministrativo superando persino la quota del 50% dell’organico over 50″.
“È chiaro ed evidente che bisogna rivedere le regole sulle finestre d’uscita del personale scolastico che spesso ha titoli universitari che non sono riscattati per gli onerosi costi nonostante siano necessari per accedere e svolgere la professione. Per il personale delle forze armate vige il riscatto gratuito come una finestra che permette a 60 anni di andare in pensione”. Conclude Pacifico.
Le ragioni dello sciopero del 15 novembre più nel dettaglio sono: la stabilizzazione degli idonei dei precedenti concorsi come quelli dell’ultimo concorso Pnrr per non disperdere risorse già selezionate dallo Stat; il doppio canale anche per i precari delle Gae e delle Gps, nella garanzia del rispetto del merito per non disperdere l’esperienza dimostrata in anni di sevizio; il diritto degli idonei a essere assunti in ruolo o riconosciuti abilitati; stabilizzazione di 400 mila precari con più di tre anni di servizio che continuano a essere chiamati con contratti al 30 giugno.
Per lo stesso 15 novembre anche gli idonei del concorso scuola 2023 che non hanno una graduatoria di merito a esaurimento si stanno organizzando per una manifestazione davanti alla sede del Mim in viale Trastevere. I docenti risultati idonei senza graduatoria, infatti, a breve si ritroveranno a dover sostenere un nuovo concorso scuola annunciato da Valditara, ma di fatto già superato. Si tratta di sostenere le stesse prove a distanza di pochi mesi dalle precedenti (per molte classi di concorso le prove si sono concluse da poco o si stanno ancora svolgendo), per questo chiedono il riconoscimento del merito mostrato. Chiedono ancora una volta dignità e trasparenza da parte del ministero.