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We can mend for peace: l’evento

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Da New York a Napoli. L’artista e performer Elena Berriolo sarà protagonista della 134esima performance di “WE CAN MEND FOR PEACE”. Dove? Davanti al Consolato generale USA di Napoli, in piazza della Repubblica, venerdì 27 e domenica 29 settembre. Successivamente, vi sarà l’iniziativa “I Desideri, Per Non Perderli, Si Cuciono” nel Centro creativo per il riutilizzo di materiali di scarto della zona Napoli- Est. Gli eventi si svolgeranno in sinergia con Capnapoliest, Remida Napoli, le donne di S’Arte Napoli, i bambini e le famiglie del quartiere Ponticelli.

We can mend for peace: di cosa si tratta?

Dopo l’esposizione dei suoi grandi lavori nelle gallerie e nei musei dell’Europa e degli Stati Uniti, Elena Berriolo torna in Italia per una serie di eventi organizzati alla Crumb gallery di Firenze.

La performance “WE CAN MEND FOR PEACE”, dopo la presentazione a New York, sarà replicata a Napoli il 27 settembre, dinanzi al Consolato Generale USA. Per l’occasione, sarà utilizzata questa una macchina per cucire: uno strumento scelto per incoraggiare il processo per la pace. La performance non sarà un atto di protesta, di fatto l’artista strapperà un lungo telo di stoffa bianca e lo ricucirà, con la partecipazione dei presenti.

I desideri, per non perderli, si cuciono

Seguirà poi, domenica 29 settembre, lo spettacolo “I Desideri, Per Non Perderli, Si Cuciono”, con un messaggio forte e chiaro: così come i materiali di scarto e di poco valore possono diventare oggetti preziosi e utili, anche le vite delle persone, se lo si desidera, possono cambiare in meglio.

I veri protagonisti della scena saranno i bambini, che scriveranno e/o disegneranno un loro sogno o desiderio su delle strisce di carta che, non solo saranno cucite e messe insieme dall’artista, ma saranno anche lasciate libere di volteggiare nello spazio in quanto legate ad un palloncino ad elio.

«”I Desideri, per non Perderli, Si Cuciono” è stato concepito per ricordare a tutti che i desideri, anche i più impossibili, sono preziosi, che non solo non bisogna vergognarsi di averli ma che si devono tenere cuciti stretti», evidenzia Elena Berriolo, che aggiunge: «La macchina per cucire unisce con il filo i sogni di tutti i bambini e i palloncini, volando, ci ricordano che bisogna fare attenzione a non dimenticarli, perché se si dimenticano, si perdono».

articolo di Monica Vacca

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