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11 mesi agoon
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Monica VaccaAncora nessuna notizia di Cataleya Alvarez, meglio conosciuta come Kata, la bambina di 5 anni scomparsa il 10 giugno a Firenze.
Proseguono le ricerche della piccola Cataleya Alvarez, meglio conosciuta come Kata, la bambina sparita il pomeriggio del 10 giugno dal cortile della sua abitazione. La piccola, di origini peruviane, viveva insieme alla mamma nell’ex palazzo hotel Astor, attualmente occupato da diverse famiglie: perlustrata tutta la zona circostante, così come l’intera città metropolitana.
Al momento della scomparsa la mamma di Kata era a lavoro. La piccola, come di consueto, era infatti con gli zii che, constatata l’assenza della bambina, hanno subito avvertito le forze dell’ordine. La prefettura ha diffuso poco dopo una nota ufficiale: “Rivolgiamo un appello a chi fosse in possesso di notizie utili a rintracciare la piccola. Informate senza ritardo, attraverso il Numero Unico Emergenza 112, l’Arma locale dei Carabinieri“.
Oltre a questa, tanti altri appelli sono stati lanciati sui social dai familiari della bambina, dai gruppi di sudamericani presenti a Firenze e dalla comunità tutta. Decine le segnalazioni che stanno arrivando, alcune senza fondamento.
Un’amica della mamma di Kata ha ricevuto ieri una telefonata molto sospetta da parte di un uomo: “Tua figlia è con me” le avrebbe detto. Probabilmente si tratta di un mitomane ma, al momento, non può escludersi nessuna pista. “Stiamo cercando di rintracciare la persona che ha fatto questa telefonata. Non ha fornito elementi pratici, né detto perché avrebbe fatto un sequestro, abbiamo elementi per dire che si tratta di una telefonata fallace” ha dichiarato Gabriele Vitagliano, generale dei Carabinieri e comandante provinciale a Firenze.
Nel frattempo, i militari stanno controllando tutte le telecamere presenti nel quartiere. Oltre ai carabinieri, a seguire le indagini vi sono anche i vigili del fuoco e i sommozzatori.
La notizia della scomparsa è arrivata anche al padre di Kata, 26enne detenuto a Sollicciano. L’uomo, sconvolto, ieri ha tentato il suicidio ingerendo del detersivo. Intorno alle 19 stato trasportato d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale di Torregalli. Il generale Vitagliano ha confermato che “Il padre della bimba è detenuto, ma non lo ritengo coinvolto. La sua famiglia non abita a Firenze e sta collaborando in modo fattivo alle ricerche“.
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