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Addio al Maestro Franco Battiato

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Franco Battiato è scomparso a Milo, in Sicilia, all’età di76 anni, lasciando un grande vuoto nel mondo della musica. Era da tempo malato.

Il maestro, autore di canzoni ormai parte della migliore tradizione sonora italiana, aveva appena pubblicato l’album “Torneremo insieme”, a proposito del quale il manager Franz Cattini aveva rivelato al Corriere: «Non c’è più nulla nei cassetti. Direi che questo è l’ultimo album di Franco Battiato».

Il Maestro stava infatti male da tempo, anche se poco trapelava sulla sua salute. Fino all’ultimo, Battiato però coltivava numerosi progetti. Rivela sempre Cattini: «C’è una sceneggiatura cinematografica, realizzata con Francesco Martinotti, su Handel. Franco negli ultimi anni ha letto 18 libri sul compositore barocco, ma non è una semplice biografia. È una storia in cui c’è anche un versante romanzato».

L’amore per il compositore del XVIII secolo non stupisce: da sempre Battiato amava mescolare musica leggera e musica classica, suoni etnici (prima che diventassero di moda) e rock progressive, avanguardia e canzone d’autore. E tra i suoi collaboratori più noti c’erano il violinista Giusto Pio e il filosofo Manlio Sgalambro. Un eclettismo sonoro specchio dei suoi molteplici interessi, capaci di spaziare dall’esoterismo alla filosofia teoretica, dalla mistica sufi alla meditazione orientale.

Franco Battiato inizia la sua carriera musicale a metà degli Anni Sessanta a Milano, dove diventa amico di Giorgio Gaber. Negli Anni Settanta si dedica alla musica sperimentale e pubblica dischi che già contengono gli elementi principali della sua poetica; gli esotismi, i riferimenti letterari e gli scanzonati giochi linguistici. Di questi anni sono album come “Fetus”, “Pollution” e “L’era del cinghiale bianco”.

Gli Anni Ottanta sono quelli del grande successo, tra collaborazioni con Alice (“Il vento caldo dell’estate”, “I treni di Tozeur”) e album come “La voce del padrone” (ispirato al pensiero dello scrittore Georges Ivanovič Gurdjieff e contenente canzoni come “Bandiera bianca”, “Centro di gravità permanente”, “Cuccurucucù”), “Mondi lontanissimi”, “Fisiognomica” (con le canzoni “E ti vengo a cercare”, “Secondo imbrunire”), “Giubbe rosse”, “Caffè de la Paix”.

Tra i grandi successi degli Anni Novanta ci sono gli album “L’imboscata” (amatissima fu la canzone “La cura”) e “Gommalacca”. Viene poi la trilogia “Fleurs” (ricchi di omaggi ad altri grande della musica, da De André ai Rolling Stones). Anche gli Anni Duemila vedono Battiato impegnato musicalmente con nuovi album (tra cui “Dieci stratagemmi” e “Il vuoto”) e numerosi concerti, tra cui quello del 16 marzo 2015 (al Teatro Petruzzelli di Bari), quando, vittima di un incidente sul palco, si frattura il femore. Incidente che minerà gravemente la sua salute.

Pittore, regista, autore anche di opere teatrali, viveva da tempo a Milo, in Sicilia, l’isola in cui era nato il 23 marzo 1945.

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