Amazon avrebbe favorito, secondo l’Antitrust, il proprio servizio di logistica a discapito degli operatori concorrenti sul mercato rafforzando così la propria posizione.
La nota dell’Antitrust
“Amazon detiene una posizione di assoluta dominanza nel mercato italiano dei servizi di intermediazione si marketplace che le ha consentito di favorire il proprio servizio di logistica […] presso i venditori attivi sulla piattaforma Amazon.it” si legge in una nota rilasciata dall’Antitrust “Amazon ha impedito di associare l’etichetta Prime alle offerte non gestite con FBA (il servizio di logistica di Anazon, Fullfillment by Amazon, n.d.r.)”.
L’etichetta Prime aumenta la probabilità di vendere ai consumatori e consente la partecipazione agli eventi speciali – Prime Day, Black Friday, Cyber Monday etc.
“L’istruttoria” si legge ancora nella nota dell’Antitrust “ha accertato che si tratta di funzionalità della piattaforma Amazon.it cruciali per il successo dei venditori e l’aumento delle loro vendite. Infine, ai venditori terzi che utilizzano FBA non viene applicato lo stringente sistema di misurazione della performance cui Amazon sottopone i venditori non-FBA e il cui mancato superamento può portare anche alla sospensione dell’account di venditore”
Amazon: “In profondo disaccordo, presenteremo ricorso”
Ma Amazon non ci sta ed è ben deciso a presentare ricorso.
In una nota, il colosso e-commerce ha dichiarato di essere “in profondo disaccordo con la decisione dell’Autorità Garante della concorrenza del mercato” aggiungendo che “La sanzione e gli obblighi imposti sono ingiustificati e sproporzionati”.
Nella nota, Amazon rende noto inoltre che “più della metà di tutte le vendite annuali su Amazon in Italia sono generate da piccole e medie imprese e il loro successo è al centro del nostro modello economico. Le piccole e medie imprese hanno molteplici canali per vendere i loro prodotti sia online che offline: Amazon è solo una di queste opzioni”.
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