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11 mesi agoon
La legge russa sugli agenti stranieri viola il diritto alla libertà d’espressione, di riunione e associazione, oltre a quello del rispetto per la vita privata, di ong, media e singoli individui. Questa la decisione della Corte di Strasburgo.
I risarcimenti vanno dai 5.500 ai 50mila euro per i danni morali subiti. 107 sembrano essere in tutto le procedure con modalità arbitraria messe in opera dalla Russia. Lo scopo è quello di “punire e intimidire piuttosto che di rispondere a una presunta esigenza di trasparenza o a legittime preoccupazioni per la sicurezza nazionale“.
La Russia usa il termine “agenti stranieri” per indicare tutte le organizzazioni o gli individui che ritiene impegnati in attività politiche con il sostegno estero. Questa definizione comprende anche ONG, testate giornalistiche, blog e utenti di social network che riportano notizie straniere.
La Cedu evidenzia che l’essere designati come agenti stranieri “ha ostacolato in modo significativo le attività” delle ong, media e individui. La conseguenza è stata “limitare la loro partecipazione al processo elettorale e all’organizzazione di eventi pubblici“. Spesso tutto ciò è stato seguito dall’imposizione di sanzioni, che vanno dalle multe allo scioglimento.
Inoltre, “le autorità non hanno fornito alcuna prova per dimostrare che, nei 107 casi presi in considerazione, le entità o individui fossero effettivamente sotto controllo straniero o agissero nell’interesse di un’entità straniera“. I giudici affermano inoltre che essere etichettati come agenti stranieri ha avuto gravi ripercussioni sulla vita sociale e professionale dei ricorrenti e sulla loro reputazione.
Già dal 2012 la legge emanata aveva creato una specie di lista di proscrizione. In questa lista le autorità russe possono inserire, a propria discrezione, tutte le organizzazioni che reputano politicamente pericolose per il regime. Dalla sua entrata in vigore, è stata poi ampliata e rafforzata nel corso degli anni, arrivando anche a prevedere il carcere per le persone accusate di essere agenti stranieri.
Moltissime organizzazioni come Human rights watch, Amnesty international e Reporters sans frontièrs hanno denunciato il provvedimento come volto a limitare la libertà di espressione e di stampa nella Federazione russa. Infatti, la norma obbliga anche tutte le entità presenti nella lista ad etichettare le loro pubblicazioni come “straniere” e pubblicare relazioni sulle loro attività online e a sottoporsi a frequenti controlli finanziari.
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