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De Magistris e la riforma della giustizia

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Che la riforma della giustizia Cartabia non piacesse a tutti era cosa ormai nota, ma sono davvero dure le parole riservate al provvedimento da Luigi de Magistris, sindaco di Napoli.

De Magistris: “Riforma davvero pericolosa”

In un post pubblicato sui social network l’ex magistrato ha infatti spiegato nel dettaglio perché, a suo avviso, la riforma sarebbe “davvero pericolosa”.

Secondo il sindaco, infatti si tradurrebbe in quella che ha definito “un’amnistia di fatto”, e sarebbe paragonabile ai tentativi di cancellare i processi risalenti alla grigia epoca di Tangentopoli.

Questa riforma sarebbe inoltre per de Magistris un passo indietro enorme nei confronti della lotta alla mafia e alla corruzione.

Il post originale

Approfittando della pandemia da covid e con la scusa che ce lo chiede l’Europa, il governo Draghi con la sua forte maggioranza politica parlamentare, sta facendo passare una riforma della giustizia davvero pericolosa. La questione è questa: se i processi in appello non si concludono entro un certo tempo, impossibile da rispettare per come è messo il sistema giudiziario, si cancellano.

Un’amnistia di fatto, un colpo di spugna che ricorda i tentativi di cancellare i processi dell’epoca di tangentopoli. La politica sa perfettamente che oggi non si può, per carenze di organico, garantire la chiusura dei processi nei tempi previsti dalla riforma Cartabia. Si cancelleranno processi di mafia, di corruzione, di violenze sessuali, omicidi sul lavoro, di tutto di più. In uno Stato di diritto forte la politica si dovrebbe impegnare a garantire effettivamente una ragionevole durata dei processi, non cancellando invece i processi perché non si mette in condizione la macchina giudiziaria di realizzare processi in tempi giusti.

Si dovrebbe garantire una maggiore parità tra accusa e difesa, ridurre l’uso della custodia cautelare ed applicare con rigore la certezza della pena dopo la sentenza definitiva di condanna. È da dire che se oggi la politica, in vista del fiume di denaro pubblico che sta arrivando e che ci auguriamo non venga depredato come spesso accade, crea di fatto l’impunità a persone già condannate in primo grado per fatti gravi, è anche colpa di una certa magistratura che si è resa responsabile di un crollo etico senza precedenti.

Purtroppo questa riforma produce passi indietro enormi nella lotta alla mafia e alla corruzione, senza invece garantire passi avanti per uno stato di diritto sempre più costituzionalmente orientato”.

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