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Dipendenti Whirlpool in sciopero contro i licenziamenti

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Per la Whirlpool licenziamenti in blocco dal 1° Luglio. In molti oggi gli operai dell’azienda Whirlpool in sciopero per le strade di Napoli.
“Se dovesse l’azienda partire con la procedura di licenziamento, apriremo lo scontro a tutto campo e non ci potrà essere alcun tavolo negoziale”. È quanto affermano, in una nota, il segretario generale Cgil Napoli e Campania Nicola Ricci e il segretario generale Fiom Cgil Napoli, Rosario Rappa a margine dell’incontro al Mise sulla vertenza Whirlpool di Napoli.

“Il tavolo con la viceministro Alessandra Todde e Whirlpool si è concluso con l’indisponibilità dell’azienda a non rivedere la sua volontà di procedere ai licenziamenti collettivi. Per le organizzazioni sindacali nazionali, territoriali e confederali non ci può essere un negoziato con una procedura attivata. Su questa base il viceministro ha chiesto all’azienda di rivedere la sua posizione. Per quello che ci riguarda aspettiamo cosa decide e cosa fa l’azienda”.

 

“Oggi  l’assemblea dei lavoratori di via Argine deciderà ulteriori iniziative di lotta. Nelle prossime ore si riunirà anche il Coordinamento nazionale Whirlpool per decidere come proseguire la mobilitazione”, concludono i sindacalisti.
Whirlpool ha confermato l’intenzione di avviare dal primo luglio la procedura di licenziamento collettivo per i lavoratori dello stabilimento di Napoli, allo scadere del blocco il 30 giugno. I circa 350 dipendenti del sito, dove l’azienda ha smesso la produzione di lavatrici il 31 ottobre dell’anno scorso, rischiano di essere le prime vittime dello sblocco dei licenziamenti, e’ l’allarme dei sindacati, che chiedono al governo di fermare l’apertura della procedura e introdurre al più’ presto la proroga del blocco per tutti fino al 31 ottobre prossimo. Al tavolo convocato dal Mise, presieduto dalla viceministra dello Sviluppo economico Alessandra Todde, con l’azienda, le organizzazioni sindacali, la regione Campania, il comune di Napoli e Invitalia, Whirlpool non fa marcia indietro ma si dice disponibile a supportare il processo di reindustrializzazione dello stabilimento di via Argine, sostenendo l’eventuale acquirente e i lavoratori. L’avvio della procedura da’ 75 giorni di tempo per trovare un accordo tra le parti, in assenza del quale scatterebbero i licenziamenti, quindi a metà settembre. Fino ad allora, Whirlpool assicura che coprirà interamente il loro stipendio, senza ricorrere ad ammortizzatori sociali.

All’azienda “ho richiesto di utilizzare tutti gli strumenti a disposizione e di evitare decisioni unilaterali come l’apertura di una procedura di licenziamento”, ha spiegato Todde al termine del tavolo, facendo sapere che un nuovo incontro sara’ convocato prima del 30 giugno. La viceministra assicura di continuare a lavorare “per una soluzione seria”. Per l’azienda, al momento, l’unica via per evitare l’avvio della procedura e’ che si trovi un accordo su un altro percorso proprio entro quella data. I sindacati sollecitano impegni e soluzioni concrete per salvaguardare occupazione e produzione e chiedono di “abbandonare la strada dei licenziamenti” affinché il confronto possa proseguire “in modo costruttivo” senza la “minaccia” della perdita dei posti di lavoro. All’incontro, in contemporanea con la protesta degli operai di Napoli e con lo sciopero di 8 ore e il blocco delle produzioni in tutti gli stabilimenti Whirlpool proclamato da Fim, Fiom e Uilm, le sigle dei metalmeccanici rimarcano tra l’altro che “nell’accordo sottoscritto nel 2018 e in vigore fino al 31 dicembre 2021, l’azienda si impegnava a non aprire procedure di licenziamento collettivo a fronte della ingente disponibilità  di ammortizzatori sociali in deroga su tutto il gruppo.

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