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Cronaca

Embargo totale: Draghi, Mosca e il Parlamento Europeo

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“Preferiamo la pace o il condizionatore acceso?”

Queste le parole pronunciate dal presidente del consiglio Mario Draghi nel corso della conferenza stampa che si è svolta al termine del consiglio dei ministri. Oggetto del dibattito è la posizione del governo italiano riguardo il blocco dell’import di gas e petrolio dalla Russia, blocco che è stato approvato da una maggioranza schiacciante – sono stati ben 513 i voti favorevoli, 19 le astensioni e 22 i voti contrari – dal Parlamento Europeo proprio questa mattina.

Embargo totale

Nello specifico, è stato approvato un emendamento che chiede “un totale e immediato embargo su gas, petrolio e carboni russi” nonché “l’abbandono dell’utilizzo dei gasdotti Nordstream 1 e 2”.

La posizione del parlamento europeo è chiara, come sottolineato anche, al termine della votazione, dalla presidentessa Roberta MetsolaQuesto” ha dichiarato “è un momento davvero significativo.”.

Carlo Calenda e Francesca Donato

Non tutti gli europarlamentari italiani hanno votato a favore dell’embargo: tra coloro che hanno votato contro l’emendamento c’è infatti, a sorpresa, anche il nome di Carlo Calenda.

Francesca Donato, eurodeputata ex-leghista che nei mesi e nei giorni scorsi era salita alle luci della ribalta per aver messo in dubbio l’efficacia dei vaccini e la veridicità delle immagini che riportano gli orrori di Bucha, che come ricordiamo sono stati documentati da ben più di una testata internazionale e che sono stati anche confermati dalle immagini registrate dai satelliti, si è astenuta.

Tutti gli altri eurodeputati, da quelli appartenenti al PD fino alla Lega, da Fratelli d’Italia al Movimento Cinque Stelle fino ad arrivare anche ai Verdi Europei, hanno votato compattamente a favore dell’embargo del gas e del petrolio russo. 

Botta e risposta

Non si è fatta attendere la risposta di Mosca alle parole del Presidente del Consiglio Draghi: “La posizione dell’Italia sulle sanzioni” dice il Cremlino per bocca di Maria Zakharova, portavoce del ministro degli esteri russo “è indecente. L’Italia probabilmente ha dimenticato chi le tese la mano in quel momento difficilissimo”. Il “momento difficilissimo” citato dalla Zakaharova sarebbero i primi mesi del 2020, durante i quali l’Italia si ritrovò a fronteggiare, sola e prima tra gli stati europei, la pandemia. 

La portavoce ha continuando asserendo che quella del governo non sarebbe “la posizione dei cittadini italiani” che scriverebbero – anche se non è chiaro dove e a chi – di “vergognarsi del loro governo e che si dissociano da questa posizione”.

E mentre Lavrov ribadisce, ancora una volta, che ci saranno durissime reazioni da parte di Mosca nei confronti dei Paesi che hanno espulso i diplomatici russi, Mario Draghi risponde alle nuove accuse durante le dichiarazioni congiunte a Palazzo Chigi con Mark Rutte, il premier olandese. “Sanzioni indecenti?” ha detto Draghi “di indecente ci sono i massacri che vediamo ogni giorno.”

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