La popolazione mondiale dovrebbe raggiungere i 9,7 miliardi di individui entro il 2050 con un incremento di quasi il 24% rispetto al 2020. Eppure, secondo uno studio del Population reference bureau, organizzazione che studia la demografia di più di 200 Paesi e territori, la fecondità complessiva è diminuita in tutti i Paesi, indipendentemente dalle categorie di reddito.
17% della popolazione mondiale ha problemi di fertilità
Dati avvalorati dall’ultimo report dell’Organizzazione mondiale della sanità: una persona su sei è affetta da infertilità nel corso della vita. Circa il 17,5% della popolazione adulta, quindi, soffre di infertilità, con una variazione limitata nella prevalenza tra le regioni del pianeta, stimata al 17,8% nei Paesi ad alto reddito e al 16,5% in quelli a basso e medio reddito.
Diverse le cause che possono portare all’infertilità. Secondo Carlo Foresta, andrologo e ordinario di Endocrinologia presso la Scuola di Medicina di Padova, ci sarebbe anche una relazione tra infertilità e cambiamento climatico.
“Le motivazione di questo fenomeno sembrano essere essenzialmente ambientali – sottolinea Foresta – Da una parte un costante incremento della temperatura, che interferisce negativamente con la produzione di spermatozoi, dall’altra l’importante inquinamento ambientale da sostanze chimiche (come cadmio o Pfas) che interferiscono con l’attività degli ormoni che regolano la produzione di spermatozoi, determinando una ridotta produzione degli stessi”.
La Cina è attualmente il Paese più popoloso al mondo, ma insieme alla Thailandia e all’Ucraina è tra i Paesi che dovrebbero registrare una diminuzione maggiore della popolazione entro il 2050.
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