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Genova sei anni dopo il crollo del Ponte Morandi

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Genova: sono le 11.36 del 14 agosto 2018, quando il viadotto Polcevera dell’autostrada A10 noto a tutti come Ponte Morandi (dal nome dell’ingegnere che lo progettò) crolla. 43 persone muoiono nell’alveo, sulla strada e nelle strutture sottostanti. Altre 11 restano ferite, oltre 600 gli sfollati. Nel collasso tra la pila 8 e la pila 10, due interi quartieri vengono distrutti.

L’immagine del camion della Basko fa il giro del mondo

Il momento del crollo viene ripreso da alcune telecamere di videosorveglianza, mentre nei video girati subito dopo dai testimoni viene immortalano lo sgomento per l’immane tragedia. I primi soccorritori scavano a mani nude nella speranza di trovare superstiti – tra le macerie spariscono intere famiglie, giovani in vacanza, operai e lavoratori portuali.

L’immagine del camion della Basko in bilico dinanzi al vuoto fa il giro del mondo e fa venire i brividi. Il 18 agosto 2018 verranno celebrati i funerali di Stato nel padiglione della Fiera di Genova.

Genova sei anni dopo la tragedia

Nel sesto anniversario della tragedia la cerimonia anche quest’anno si tiene nella Radura della Memoria, sotto l’impalcato del ponte San Giorgio nel quartiere di Certosa.

Presenza ridotta di esponenti di governo rispetto agli anni precedenti, con la sola presenza del viceministro Rixi, in un periodo difficile per Genova: le inchieste hanno decapitato i vertici della Regione che, in prima linea insieme al Comune, gestì le fasi dell’emergenza post crollo e della ricostruzione, studiando e definendo in una serie di Cdm straordinari svolti nel capoluogo ligure, le linee di quel Decreto Genova per la ripartenza della città dopo la tragedia.

Un minuto di silenzio per le vittime di Genova

Il 3 agosto 2020 il Ponte San Giorgio viene ufficialmente reinaugurato. A 1067 metri di altezza sul fiume Polcevera. Sotto sorgerà il memoriale alle vittime.

Celebrazioni alle 9 nella Chiesa parrocchiale di San Bartolomeo della Certosa, con l’ormai tradizionale messa officiata dall’arcivescovo di Genova, monsignor Marco Tasca. Dalle 10.45 alla Radura della Memoria via alla cerimonia istituzionale alla presenza delle autorità locali, dal sindaco di Genova Marco Bucci, al prefetto di Genova Cinzia Torraco, al presidente ad interim di Regione Liguria Alessandro Piana.

All’ingresso della radura, dove è posta la piastra metallica con il nome di tutte le vittime, posizionate le corone del Presidente della Repubblica, della Presidenza del Senato, della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dei parenti delle vittime. E alle 11:36, ora del crollo osservato un minuto di silenzio; prima degli interventi delle autorità, sul palco l’orchestra del Teatro Carlo Felice esegue il Requiescant in pace.

Il minuto di silenzio accompagnato come ogni anno dal suono delle sirene delle navi in porto e dalle campane di tutta la Diocesi di Genova.

“Vorremmo che fosse già tutto finito”

Il dolore nei parenti delle vittime non si placa.

È un anniversario sempre molto complicato, un dolore che si rinnova e non non potrà mai passare. Insomma, la speranza è nel fatto che siamo nelle fasi più importanti poi per riuscire ad arrivare alla sentenza di primo grado. Vorremmo che fosse già tutto finito, ma con il nostro attuale sistema giudiziario i tempi sono questi; il processo è complesso, c’è tanta aspettativa di giustizia da parte nostra ma anche tante preoccupazioni finché non sarà tutto terminato”.  Lo afferma Egle Possetti, portavoce del Comitato in ricordo delle vittime del ponte Morandi di Genova.

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